Ikea, nonna e aguacate

Visita all'Ikea di Villesse, vicino Gorizia, per comprare qualcosa che possa sembrare ad una specie d'armadio, e soprattutto, viste le mie esigenze, che occupi poco spazio e sia comodo, oltre che portabile ovunque. Perché finora tutta la roba che usavo, poca per fortuna e tutta estiva, e fortuna vuole che sto settembre friulano mi stia regalando giornate di sole e caldo come mai s'eran viste in tanti anni (o decenni direi, che 30ºC a fine settembre mica me li ricordavo io), le mettevo sul divano che ho in stanza. La roba di Gabi, piccina, su un mobiletto. Ció che ho comprato lo monto domani, magari posto le foto..chissá.
Comunque noto con dispiacere che i prezzi, oltre che piú alti rispetto alla Spagna, cosa normale direi (tanto qui é sempre tutto piú caro!), erano anche piú alti rispetto al catalogo arrivato alcune settimane fa. Mi chiedo a che si debba il rincaro...
La nostra vita quindi é ancora in stasi, siamo qui ospiti di mia nonna, una donna che purtroppo non é che ci stia molto con la testa, non che abbia malattie strane, solo che per colpa di certi eventi (e certe persone) non é piú la nonna di prima, e ospiti dai miei. Da mia nonna dormo, dai miei mangio. Ogni giorno su e giú tra i due paesini. Il che significa non aver un posto fisso dove stare una giornata intera, perché da mia nonna non posso cucinare, e da mia madre non posso dormire, per mancanza di spazio.
La stanza da mia nonna, in una casa enorme ma non troppo curata in sti ultimi anni, conteneva giusto sto divano e un letto singolo. Grazie ai miei pochi mobili, sempre Ikea, al lettino di Gabi, e ai colori delle coperte, cuscini e giochi di Gabi, la stanza si é trasformata in qualcosa di confortevole e accogliente. Ma solo sta stanza, il resto della casa no. Perché mia nonna ormai non se ne cura molto, e anche se mi mettessi d'impegno a mettere a lucido sta casa, non cambierei la situazione, il tutto tornerebbe come prima in poco tempo.
Comunque, mia nonna é una di quelle donne che se ti alzi tardi la mattina (verso le 10, per intenderci) ti dice "era ora di alzarsi!", e se le spieghi che tu segui i ritmi di tuo figlio, visto che ancora lavori, dice si si, ma la mattina dopo ti ripete la stessa frase, perché lei ha sempre svegliato tutti la mattina presto, che sembra infastidirle che si possa oziare a letto fino a tardi. D'estate, quando ero piccina e dormivo qui, se riuscivo ad alzarmi alle 8 ero fortunata, perché lei giá dalle 7 entrava in stanza a controllare se dormivo. Ovvio che alla terza entrata ogni 5 minuti mi alzavo...
Se poi le dici che tuo figlio t'ha fatto dormire forse 4 ore in tutta la notte, allora inizia la tiritera, quotidiana ormai, che lei di figli ne ha cresciuti 4, che non dormiva, che lavorava anche nei campi, e blablabla, bella da sentire ogni tanto, ma ogni giorno magari due volte al giorno diventa peggio dello stesso episodio di Pocoyo visto per 10 mesi consecutivi.
Lo stesso nel pomeriggio, Gabi dorme dalle 2 alle 4, e se dorme di piú, o se stiamo qui a giocare o vedere un cartone nel pc, lei, quando scendiamo, ci chiede perché stavamo in stanza da letto. Perché? Nonnina, casa tua é piena di pericoli per un pupone di 16 mesi, preferisco star nella mia stanza a prova di pupone, che farmi venir un'infarto ogni volta che tocca qualcosa o cade! Si si, dice, ma tanto il giorno dopo lo ripete.
Mia nonna é una gran fifona, e di notte chiude tutto, porte, finestre, le doppie finestre, tanto che non passa un filo d'aria. Anche nel mese scorso, con quel caldo torrido che abbiamo avuto, mia nonna chiudeva tutto ermeticamente, ed io, tornando da casa dei miei verso le 9 di sera, entrando nella mia stanza era come se entrassi in un forno. Nonna, le dicevo, ma lascia aperte ste cXXXo di finestra, omettendo la parolaccia ma pensandola, che mi vuoi far morire!!! Cosí che lei quella sera mi lasciava una sfesa, ma la sera dopo richiudeva tutto. Il caldo continua, la mia stanza é baciata dal sole tutto il santo giorno, io continuo a soffrire il caldo, ma lei imperterrita chiude tutto finché io arrivo alla sera e apro tutto con rischio attacco massivo di zanzare, fetentissime da mesi, che ci stan dissanguando manco vivessimo in laguna, ma posso respirare!
Mia nonna ogni mattina mi chiede a che ora torno la sera. Me lo chiede anche il pomeriggio, quando torno da mia madre. Ed ogni sera le dico Nonna, dove cXXXo vuoi che vada, omettendo la  parolaccia ma pensandola, che ho un pupone di 16 mesi e alle 10 di sera questo deve dormire!! Se fosse per mia nonna rientrare alle 8 di sera sarebbe un buon orario, se fosse per me rientrerei a notte fonda, pupo permettendo. Poi se penso che ho 33 anni, che da 10 vivevo fuori casa, che non dovevo render conto a nessuno dei miei orari, mi giran un pó le palle, ma tanto mia nonna quando va a dormire, alle 8:30 non si rende conto di niente, e anche se torno alle 5 di mattina manco se ne accorge, che la notte che son dovuta andar a riprendere il Pupone da mia madre verso le 3, tornando alle 4, manco ci ha sentiti. Ecco, voglio dire, nonna, dormi tranquilla, che poi dice che non dorme niente, ma certe notti quando apro la porta della mia stanza io ascolto un sottofondo di russata incredibile!
Mia nonna dice che non entra mai nella mia stanza. Ma due volte al giorno mi ritrovo ste finestre chiuse. Poi due giorni fa torno, da sola, lascio il Pupone da mia madre, che dorme beato, e vengo a far cose mie sul pc. Poi ordino, pulisco, vado nel terrazzino, con le finestre chiuse, ovviamente, apro ste benedette finestre, che sto terrazzino é un forno a miscroonde anche d'inverno, e...non trovo il mio vasetto con la pianta dell'aguacate (avocado).
Sta piantina me la son portata da Nerja, oltre ad altre dissotterrate dal pezzo di giardinetto che m'ero fatta. Sta piantina nella terrazza di mia madre soffriva, vuoi per il gran caldo, ma mamma, le dicevo, in Andalucia che temperatura pensi ci sia? E allora é la terra del vaso. Ma mamma, con sta terra ci é nato, mica ha bisogno di quella friulana! Io penso sia lo sbalzo di temperatura notturna, aggiungo. Me la son portata qui, nel terrazzino chiuso, dandole poca acqua (mammina, scusa, sta pianta é nata e cresciuta in terra andalusa, con il caldo torrido e con poca acqua, visto che la bagnavo quando mi ricordavo...direi sí, un miracolo della natura visto che il pollice verde a me manca parecchio!), e la pianta vecchia ormai secca, un bastoncino, stava lí. Per ricordo. Ma io avevo delle speranza. Soprattutto dopo aver visto quella che ho regalato ai miei amici friulani di Nerja che in poche settimane, nella loro cucina, é diventata bella e rigogliosa. Dai, mi son detta, vuoi che non la salvi!!!
E la piantina, sta settimana, dal seme che sbuca nella terra, ha dato due germogli. Emozionata la guardo e controllo ogni giorno.
Insomma, due giorni fa mi giro e non trovo il vaso. Nonna, dove cXXXo é sto vaso? L'hai preso tu? Negazione assoluta di mia nonna che, aggiunge, non entra mai in stanza. Torno in terrazza, magari son rimbambita e chissá, ma il vaso manca. Torno giú, esco, e mi vedo sto vaso sulla vasca, quella vasca vecchio stile, con acqua gelata proveniente dal sottosuolo, e la mia pianta affogando nell'acqua. E mi son girate!!
Nonna, le ho detto, perché hai preso la mia piante! Se é in terrazza un motivo ci sará! Punto primo, non é mariuana! (che se lo fosse stata immagina la piantina sotto acqua, chi la coltiva si sarebbe sparato un colpo solo a vederla!) Secondo, é un aguacate, non ha bisogno di tanta acqua, me l'hai affogata, ha bisogno di caldo e sole, l'hai messa all'ombra e all'umido...ma perché mi tocchi le mie cose!!!
E lei s'è pure offesa, la nonnina!!
Insomma, io a sta pianta ci tengo. Non so perché, in fondo é l'unica cosa che so fare, riferendomi al giardinaggio, so far crescere le piante di aguacate ovunque, ne ho la prova, é l'unica pianta che mi da soddisfazioni! E mia nonna attenta alla sua vita. Ed io ho sentito il legame con il passato affievolirsi. Forse la mia piantina vale tanto per me per il posto da dove proviene. Forse é un legame che devo tener vivo. Forse la salvo, chissá, per ora si sta ancora asciugando...