Il 25 gennaio mi trovavo sulla pensilina del binario due della stazione di Modena. Attendevo il regionale veloce delle 06.25 per Milano, quello era il mio primo giorno del nuovo lavoro. Mentre aspettavo il treno intavolai discorso con un signore Egiziano che stava andando a Milano per fare il rinnovo dei documenti. Tra una cosa e l’altra nel deserto mattutino avevamo incominciato a parlare del più e del meno continuando poi la conversazione sul treno. Un paio di fermate dopo sullo stesso vagone era salita anche una ragazza tunisina. Proprio in quei giorni, nemmeno a farlo apposta, il tema caldo era proprio la rivolta che in Tunisia aveva preso piede innescando un cambiamento sociale e storico in tutta la regione, anche se il più forse era ancora in là da venire, e ancora lo è con tutta probabilità. Quella conversazione fu molto interessante, un Italiano, un Egiziano e una Tunisina, tutti a discutere dei problemi del proprio paese. La ragazza aveva dalla sua la già avvenuta caduta di Ben Alì, io ero poco fiducioso sulle possibilità Italiane e con ragione ad oggi, mentre quello che a posteriori mi stupì molto furono le parole del signore Egiziano che esclamò “i prossimi saremo noi, e una volta cominciato non potremo tornare indietro o fermarci, ma dovremo arrivare alla fine costi quel che costi”. Ecco, era esattamente il 25 gennaio e proprio quel giorno iniziarono le proteste in Egitto che poi hanno avuto la conclusione che tutti ormai conosciamo. Quella sera quando lessi repubblica online non feci caso alla coincidenza, solo qualche settimana dopo ricollocai cronologicamente il tutto. Sarei molto felice di incrociare nuovamente queste due persone per riprendere il discorso a freddo, e chi lo sa, magari una di queste mattine sul binario due della stazione di Modena ci ritroveremo a parlare di democrazia, autodeterminazione e sogni nel cassetto, sorridendo del fatto che tutto il mondo è paese e che tra Egiziano, Tunisina e Italiano in fondo non c’è poi mica tutta questa gran differenza, si ride, ci si lamenta e si starnutisce allo stesso modo.