Lo hanno annunciato esponenti di entrambi gli schieramenti. I leader della campagna per il “no” hanno detto che l’unica questione aperta è il margine della vittoria dei “sì”. “Sono ottimista per la vittoria del sì”, ha detto il premier irlandese Enda Kenny, commentando i risultati da cui emerge sempre più chiara una vittoria del blocco favorevole alle nozze gay. “Con questo referendum il popolo irlandese sta mandando un messaggio pionieristico”, ha aggiunto.
(irishcentral.com)
L’Irlanda ha votato in massa a favore dei matrimoni gay. E’ questo quello che emerge dai primi risultati del referendum di ieri, confermati anche da un tweet del ministro per le Pari opportunità irlandese, Aodhan O Riordain. “E’ sì – scrive -. Una valanga a Dublino, sono fiero di essere irlandese”. ”E’ un giorno storico per l’Irlanda”, ha fatto eco il ministro della Sanità, Leo Varadkar, citato dalla radio Rte.
Il 60% degli irlandesi ha votato per il sì, il fronte del “no” ha ammesso la sconfitta. Dopo le prime indicazioni, dalle quali emergerebbe che a favore avrebbe votato il 60% degli irlandesi, il fronte del “no” ai matrimoni gay ha ammesso la sconfitta. “C’è una chiara vittoria per il campo del sì”, ha detto, citato dalla tv Rte, David Quinn, direttore dell’Istituto Iona, gruppo per la difesa dei valori cattolici, mentre sono ancora in corso le operazioni di spoglio delle schede ed i risultati ufficiali sono attesi per metà pomeriggio. Gli elettori irlandesi – i primi al mondo a essere chiamati a votare in un referendum sulle nozze gay – dovevano votare sì o no all’introduzione di un emendamento in Costituzione che stabilisce che “il matrimonio può essere contratto secondo la legge da due persone, senza alcuna distinzione di sesso”.
Equality, la vittoria del sì in Irlanda sia lezione per Italia. La valanga di sì al referendum per le nozze tra persone dello stesso sesso in Irlanda “dimostra come alla lunga le campagne d’odio nei confronti delle persone lgbt sono sconfitte dal buon senso popolare”: è il commento di Aurelio Mancuso, presidente della rete per i diritti civili Equality Italia. Per Mancuso “il risultato di oggi parla anche al nostro paese, dove alcuni settori della gerarchia cattolica appoggiano orribili gruppi integralisti che propugnano esclusione e discriminazione, utilizzando un linguaggio che si sperava fosse stato sconfitto dalla storia”. “In Irlanda moltissimi cattolici hanno votato sì, contraddicendo le pesanti ingerenze dei vescovi che erano schierati per il no. Ancora una volta il popolo di Dio è più saggio rispetto a una gerontocrazia che combatte contro ogni libertà. Ora la politica italiana impari la lezione e si decida finalmente a esser degno della collettività dei paesi europei più maturi e avanzati. La legge sulle unioni civili deve esser discussa subito e approvata in tempi ragionevoli da tutto il Parlamento” conclude il presidente di Equality Italia. (ANSA)