Dibatitto fuori luogo e depistaggio, ogni volta che a Cremona si discute dell’inceneritore, dato che al centro dell’attenzione, grazie agli scontri fra maggioranza di centrosinistra e opposizione di centrodestra, ci sono soltanto i dati sull’efficienza dell’impianto e il bilancio della multiutility Lgh, in totale assenza di una strategia politica rivolta al futuro.
Mariagrazia Bonfante lo denuncia con vigore: al dibattito sullo spegnimento dell’inceneritore deve partecipare il territorio, con i medici, l’Asl, gli enti di controllo, i cittadini, le associazioni e le imprese del riciclo, che in provincia sono numerose e di qualità. La prima preoccupazione poi deve rigardare la salute, visto che gli studi epidemiologici dimostrano che i casi di malformazione e di autismo sono molti e preoccupano, mentre l’inquinamento dell’aria a Cremona rimane troppo elevato, considerati i continui sforamenti della soglia d’allerta delle polveri sottili pm10. È l’organizzazione mondiale della sanità a mettere in guardia la popolazione sulle caratteristiche cancerogene dell’inquinamento atmosferico. È poi in gioco l’avvenire dell’economia: la combustione dei rifiuti è una procedura che l’Unione europea ha già da tempo giudicato superata. L’Italia inoltre ha poche materie prime: i rifiuti a maggior ragione non sono un problema bensì una risorsa, il cui riciclo crea posti di lavoro e un minore impatto ambientale. Cremona invece non registra altro che polemiche fra destra e sinistra sul bilancio di Lgh mentre Vescovato, per iniziativa del sindaco Mariagrazia Bonfante, resta l’unico Comune in provincia ad aver messo a gara raccolta e smaltimento dei rifiuti, con l’obiettivo di spendere meno per lo smaltimento che per la raccolta, ma anche di ottenere una differenziata pulita allo scopo del riciclo. Il deputato Danilo Toninelli a sua volta ha colpito duramente il Comune di Cremona, affermando che sono stati spesi da Lgh tre milioni e 600mila euro per l’efficienza energetica dell’inceneritore, quando si poteva evitare la spesa e scegliere da tempo l’alternativa del riciclo, dell’economia circolare e dei nuovi posti di lavoro. Per Toninelli questo è un fallimento politico del sindaco Galimberti, che aveva promesso in campagna elettorale di spegnere l’inceneritore in tre anni. La proprietà dell’impianto è comunque di Lgh, multiutility che procede nell’incenerimento, indisturbata e pronta a nuove alleanze con altre multiutilities.
tratto da http://www.telecolor.net/2015/03/cremona-inceneritore-protetto-da-dibattito-ambiguo/