L’editore di se stesso deve comunicare. Cosa significa però comunicare? Ci sono, semplificando un po’, ma nemmeno troppo, due tipi di comunicazione.
Il primo ti permette di raggiungere rapidamente i tuoi obiettivi. Di solito a pagamento. Mi riferisco in questo caso, sia a quanti si rivolgono a editori a pagamento (di fatto semplici tipografie che però applicano prezzi più alti delle tipografie “normali”).
Sia a quelli che si rivolgono a Google Adwords. Vale a dire la soluzione che permette di creare banner pubblicitari grazie ai quali reclamizzare il proprio ebook.
Come ripeto spessissimo: fai come vuoi. I soldi sono tuoi. Però ricorda questo: per il lettore, se paghi, il tuo valore non è tanto in quello che dici, ma nei soldi che hai sborsato per quel banner.
Qui mi discosto nettamente da tanti consigli, anche autorevoli, che invitano a investire soldi nella pubblicità.
E veniamo ora all’altro tipo di comunicazione, che a mio parere garantisce, nel tempo, maggiori soddisfazioni.
Grazie al blog, la tua comunicazione, oltre a essere libera nei tempi e nei modi (ricordi? Decidi tutto tu), ti garantisce una più precisa definizione del tuo pubblico.
Un editore di se stesso non cerca chiunque. Cerca il suo pubblico. A esso, indirizza il suo messaggio che oltre a essere mirato, mostrerà una maggiore efficacia.
L’efficacia nasce da un insieme di fattori, che possiamo definire come: contenuti di qualità. È il lettore che ti cerca, e ti cerca, e ti apprezza, ogni volta che commenta, che rilancia sulle reti sociali, che investe il proprio tempo nella lettura dei tuoi post. Questo avviene senza alcun esborso di denaro da parte tua. Ecco perché o investi nella qualità, o affondi.
Il lettore cerca te perché sa che la tua voce è autorevole.