Published on novembre 26th, 2012 | by Giulio Scaccia
0GP del Brasile, vince Jenson Button, Sebastian Vettel campione del mondo.
La pioggia era stata invocata, e la pioggia, ad intermittenza è arrivata. Ne è uscita una gara intensa, a tratti caotica, ma bella. La cattiva partenza di Vettel e la carambola in cui è rimasto coinovlto poche curve dopo il via hanno illuso i tifosi della Ferrari. Il tedesco rimonta e conclude nei punti. Quelli che gli bastano per vincere il mondiale.
Analizziamo alcuni dei protagonisti.
In salita
Nico Hulkenberg. Gara maestosa, macchiata solo dall’errore che manda fuori gara Hamilton e gli costa un drive trough. Ma la gara è da incorniciare. Ottima partenza, sorpassi, fino a portarsi dietro al duo McLaren e passarlo. Conduce con piglio ed è in lotta per poter vincere fino alla fine. Poi per resistere ad Hamilton gli parte la macchina in sovrasterzo e danneggia la sua gara e quella dell’inglese. Rimane una prestazione incredibile con la sua Force India. Affare per chi lo ha preso per il prossimo anno. Meno per chi se lo è lasciato scappare.
Lewis Hamilton. Vuole lasciare il team con una vittoria. L’inzio è cauto, poi va all’attacco e inizia a dare il suo ritmo, insostenibile, alla corsa. Nel valzer dei pit stop si ritrova vicino Hulkenberg che prova ad attaccarlo. Dal contatto ci rimette una sospensione anteriore. La vittoria con molte probabilità sarebbe stata sua. Alla McLaren un addio che sembra un arrivederci. Un finale di stagione in crescendo.
Jenson Button. Lui e Hulkenberg danzano con le gomme da asciutto sulla pista bagnata. Ed è un bel vedere. Poi viene passato dal tedesco. Il contatto che elimina nella seconda parte della corsa Hamilton e fa retrocedere Hulkenberg è un regalo. Ma un regalo meritato. Bella vittoria. Dopo una stagione segnata da tanti alti e bassi.
Felipe Massa. Da due gare è più veloce del compagno di squadra. Attacca, lotta e sorpassa. Ad inizio gara copre le spalle ad Alonso rallentando ad arte gli inseguitori, fa da cavia per il cambio gomme, rientra di nuovo per cambiarle ma alla fine è ancora davanti al compagno di squadra. Si fa da parte per ordini di scuderia ma è nettamente più veloce di Alonso. Una grande prova. Come scritto in un precedente borsino, poteva svegliarsi prima.
Sebastian Vettel. Parte nervoso e sbaglia tutto. Esce miracolosamente indenne da una carambola e dà lì inizia a rimontare. La macchina nonostante qualche lieve danno, gli permette qualsiasi cosa, ma è nella situazione di gara per lui peggiore. Dimostra maturirà e non sbaglia. Arriva dove deve arrivare e raccoglie i punti sufficienti. Terzo titolo mondiale consecutivo. Era riusicto solo a Fangio e Schumacher. Guiderà un’astronave ma è interprete perfetto delle trovate geniali di Adrian Newey.
Kamui Kobayashi. Lotta e cerca di farsi vedere; fa qualche errore, ma per uno come lui è nella norma. Considerando le sue caratteristiche è da elogiarlo per avere fatto solo qualche sbavatura in una pista difficile per le condizioni dell’asfalto. Probabilmente saluta la Formula 1 con una buona prestazione.
Jean-Eric Vergne. Il francese conclude bene la stagione. Gara attenta, nonostante un contatto con Timo Glock alla ripartenza dopo la Safety Car. Un ottavo posto che dà morale al giovane, che spesso durante la stagione si è perso.
In discesa
Fernando Alonso. Il suo mondiale è finito ad Abu Dhabi. Le ultime due gare sono state un calvario, con il compagno di squadra più veloce di lui sia ad Austin che ad Interlagos. In gara non riesce mai ad essere veloce in nessuna condizione di pista né con nessuna tipologia di gomme. Evita errori, usa il mestiere. Il mondiale certo non è stato perso qui. In realtà troppo ha retto la carretta. Purtroppo prendiamo atto di un fatto, il suo appannamento finale.
Mark Webber. Parte come suo solito non troppo bene, fa una sequenza di errori e rischia per una perdita di aderenza di colpire il compagno di squadra alla ripartenza della Safety Car. Il quarto posto è più frutto delle circostanze che di reale velocità. Queste non sono le sue gare.
Paul di Resta. Continua la pericolosa involuzione dello scozzese. Mentre il compagno di squadra fa una gara da incorniciare, Paul lotta al margine della zona punti, fa errori e conclude la sua corsa con una discreta botta prima del rettilineo principale, ad una tornata dalla conclusione. Riesce a far concludere il mondiale in regime di Safety Car.
Romain Grosjean. Week end da dimenticare. Stupido incidente in prova, che poteva essere davvero pericoloso. In gara finisce contro le barriere con la pista scivolosa. Forse lascerà per il 2013 il suo sedile a Bruno Senna. In pochi lo rimpiangeranno.
Sergio Perez. Di chi sia la colpa non si sa, ma comunqeu riesce a rimanere invischiato nell’incidente che rischiava di ribaltare le sorti del mondiale. La Sauber ha fatto un affare a prendere Hulkenberg. In McLaren da qualche gara si stanno facendo più di qualche domanda.