Mi capita spesso di incrociare per la mia strada degli idioti. Dicesi idiota persona di scarsa intelligenza, chi non capisce o fa finta di non capire una situazione e può perciò essere strumentalizzato. Ecco. I peggiori sono quelli che abbinano la propria idiozia alla simpatia. Dicesi simpatia l’attrazione sentimentale istintiva, disposizione d’animo favorevole verso una persona o una cosa, giudicare o comportarsi nei riguardi degli altri a seconda della simpatia, in modo non obiettivo. E fin qui, ci siamo. O meglio, siamo arrivati a definire l’idiozia e la simpatia, adesso provate ad unire le due parole, viene fuori quel tipo “idiota-simpatico” che tutti noi nel nostro percorso di vita abbiamo incrociato almeno una volta. Ma c’è un’altra specie esistente che oltre a possedere le due qualità sopra citate ha quel tocco in più, ed è “l’idiota-simpatico-bullo”, che io chiamerò bulloidiosimpatico. A mio avviso è il peggiore, anzi il più triste, quello che ti fa venir voglia di prenderlo a schiaffi, insomma. Non è vero che il “bullo” lo incrociamo solo nel periodo scolastico, anzi, crescendo questa “specie” evolve il suo stato sociale, rendendolo difficilmente riconoscibile. Difficile ma non impossibile, esatto perché se da ragazzi i momenti dove il bullo può sfoggiare la sua idiosimpatia sono molti, da adulto ovviamente si riducono, ma basta poco per far si che le sue qualità escano fuori. Ora, come ho scritto prima, l’evoluzione sociale del bulloidiosimpatico comprende anche un’educazione, spero. Educazione che spesso e volentieri lascia a casa, come si fa con la cravatta prima di andare al pub per andare a bere una birra con gli amici. Nella definizione di bullo ci sono alcune parole come, arrogante e sfrontato. Ecco, l’arroganza e la sfrontatezza fanno si che il bulloidiosimpatico cerchi approvazioni, magari da alcuni suoi fidati\collaboratori condividendo battute o scherzi verso la persona presa di mira. Nella maggior parte dei casi “l’alleato” condivide quel momento, sorridendo e mostrandosi partecipe, in altri invece, cerca di fargli capire che quello che sta facendo è soltanto e puramente stupido.
La mia infanzia da occhialuto-imbranato l’ho passata spesso sotto le mira del bulloidiosimpatico, sarà per questo che ogni volta che ne incrocio qualcuno (specie se in età adulta) il mio sangue va in ebollizione. Certo che finché sei un tredicenne ci può pure stare (tra virgolette), ma comportarsi cosi a trent’anni, quando dovresti essere una persona adulta (sempre tra virgolette), mentre magari stai sfoggiando il tuo titolo di ingegnere, o avvocato, o addirittura senatore, fa si che la gente pensi di te che sei, e sarai per sempre, un emerito idiota.