Nella conferenza sono intervenuti Il Console della Repubblica del Bénin a Napoli - Dott. Giuseppe Gambardella, il Dott. Alfredo Ciunfrini e la Dott.ssa Angela Schettino, medici specialisti in dermatologia, che hanno dato il loro parere in merito all’uso del burro di karité; il Presidente dell’ Associazione “Effatà ONLUS” , Dott. Filippo Smaldone, il Presidente dell' Osservatorio del Lavoro del Comune di Napoli e del Comitato promotore di "Napoli Città senza Frontiere", Dott. Antonio Crocetta, il Console del Nicaragua, Dott. Gennaro Danesi, l’ Assessore all’ Annona del Comune di Salerno, Dott. Giovanni Picarone, Suor Ines.
Ha moderato l’ incontro la Dott.ssa Francesca Scognamiglio, giornalista.
I proventi della diffusione del burro di karitè serviranno a finanziare progetti umanitari proprio in Bénin, come è già stato fatto in altri simili progetti, ed i ricavi andranno alle donne beninesi che producono questo bene, la cui creazione è tutt’altro che agevole. La realizzazione del burro di karité è una attività faticosa, complessa, e che richiede tanta pazienza e precisione, inoltre è svolta esclusivamente dalla donne del luogo; in media occorrono 25 ore di lavoro per ottenere 1 Kg di prodotto, che a sua volta è la trasformazione finale della produzione annuale di un intero albero di karité che si aggira sui 3-4 Kg di mandorle. La dott.ssa Angela Schettino ed il Dott. Alfredo Ciufrini, ci hanno spiegato tuttel le molteplici proprietà positive del burro di karitè.
Il burro di karitè è una sostanza molto sicura ed utilizzabile in tutta tranquillità in tanti modi diversi. Si tratta di una materia grassa al 100% naturale ed anche commestibile. Infatti non sono presenti conservanti, parabeni, profumi o altri additivi artificiali, quindi il suo utilizzo è a scarso rischio di allergie. È adatto sia agli adulti che ai bambini, anche per le pelli più sensibili. È ricco di vitamina A, D, E, F e K. Contiene acido linoleico, squalene e latice. Queste preziose sostanze rendono il burro di karité ottimo per svariati utilizzi. Infatti è spesso presente, in piccole dosi, in prodotti cosmetici. Ma usarlo allo stato puro, come nel caso del prodotto promosso e commercializzato dal consolato del Benin, dà molti più benefici. Può essere utilizzato come crema idratante per viso in quanto rende la pelle più elastica stimolando la produzione di collagene. Inoltre rigenera, cicatrizza e disinfetta l’epidermide. Ideale per le smagliature da gravidanza e gli eritemi da Herpes zoster. In più combatte la formazione delle rughe e migliora la microcircolazione cutanea.
È ottimo per nutrire, proteggere e rivitalizzare i capelli secchi e stressati da colorazioni, rendendoli più soffici e combattendo forfora e dermatomicosi. Il burro di karité ha anche effetti disinfettanti, antimicotici e antinfiammatori che lo rendono adatto anche per il massaggio integrale del corpo. È utilizzato anche dagli sportivi: sia prima dello sforzo per riscaldare i muscoli che dopo, in quanto migliora il recupero da traumi e l’eliminazione delle tossine. Particolarmente utile per gli sportivi perché accelera il riscaldamento muscolare e subito dopo ne facilità il recupero. Aiuta s prevenire le piaghe e protegge dai raggi solari e dall'azione disidratante del freddo e vento.
Non a caso l’albero di karité, che cresce spontaneamente nelle savane dell’Africa Occidentale, scientificamente conosciuto come “Vitelliana paradoxa” o “Butyrospermum Parkii”, è soprattutto noto come “l’albero della vita”. Può vivere per ben 200 anni e raggiungere i 15 metri di altezza. La produzione del burro di karite attività prevalentemente femminile. Sono infatti le donne dei villaggi che riducono i semi in una pasta fino a farla diventare una pasta burrosa con virtù fenomenali. Destinato nel l'alimentazione, cosmesi e impiego medico. È stato a lungo l'unico cosmetico delle donne africane per proteggersi dal vento freddo i raggi ultravioletti. Usato per massaggi reumatismi contusioni piaghe ustioni r molteplici problemi irritativi della cute. Proprietà molteplici, Sarebbe opportuno utilizzarlo puro come le donne africane perché misto ad altri prodotti riduce l'efficacia.
Molto interessante l'intervento di Suor Ines, che è in Benin dal 2002 e che ha affermato: "Quando il cuore parla i piedi danzano". Ci ha raccontato che in Benin c'è una sola scuola pubblica. Hanno costruito una scuola materna e la chiamano il Vaticano del Benin, Un bambino del Benin viene amato ma non viene rispettato nei suoi bisogni, intesi come bisogno del gioco, di studiare, ecc. I bisogni sono tanti, a partire dall'istruire gli insegnanti. Il 60% dei bambini non aveva nemmeno un certificato di nascita. Hanno quindi progettato, contemporaneamente al progetto di educazione, anche un progetto per la registrazione dei bambini affinché abbiano un certificato di nascita. Una persona che non ha un nome ed cognome non può scrivere la sua storia perché è invisibile ed un fantasma agli occhi della società.
Me con il console del Benin
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