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Il Caos della Disinformazione

Creato il 18 dicembre 2011 da Baraem
Pubblicato martedì, 02 agosto 2011 su ilmioegitto.splinder.comIniziero’ col parlarvi del mio stupore ed incredulita’ difronte ad un articolo che sembra opera di fantasia di un certo giornalista (se si puo’ reputare tale) che da ieri riceve messaggi di collera da tutto l’Egitto.
L’articolo in questione racconta a mo di favoletta, la situazione di insicurezza in cui vivrebbe Sharm el Sheik in questo periodo. Insicurezza che potrebbe “costare la vita” ai turisti qualora decidessero di andarci in vacanza. Ecco il link dell’articolo.
Continua il suo articolo dicendo che la citta’ turistica e’ in mano ad Alqaida ed invasa dagli orfani di Bin Laden. Il tutto riferendosi ai problemi avvenuti all’Arish (a 600 km di distanza da Sharm el Sheik e localita’ non turistica) nei giorni scorsi in cui 6 persone hanno perso la vita. Collega quindi, questo signore, i problemi verificatisi all’Arish con la pericolosita’ di Sharm el Sheik.
Come commentare un articolo del genere? Io lo considero un’opera di boicottaggio ed allarmismo, nonche’ di terrorismo psicologico.
Ma questo signore, dico io, e’ sicuro di sapere dove si trova Sharm el Sheik? Conosce la geografia? Sa o saprebbe indicare su una carta geografica  la localita’ marittima che, a sue parole, sarebbe “in mano ad Alqaida”???
Non penso proprio.
E non penso che dovrebbe essere definito giornalista..sarebbe meglio definirlo cantastorie.

La scorsa settimana un gruppo di malviventi (non terroristi islamici come riferito dal suddetto signore) , ha tentato nuovamente di far saltare in aria il gasedotto che conduce il gas ad Israele e la Giordania. E’ risaputo ( o almeno lo sa chi si informa tramite Informazione corretta  e non disinformazione) che in passato furono stati stipulati contratti segreti a favore di questi Paesi proprio per mano del nostro ex presidente il quale quasi regalava loro furniture di gas lasciando il “Suo Paese” senza gas naturale. Questa le fondamenta dei vari sabotaggi avvenuti dall’inizio della Rivoluzione ad oggi, sui gasedotti internazionali.
Ovviamente non giustifico questi atti, ma desidero solo spiegarli cosi che’ chi legge in giro per la rete sappia cosa legge.
Un’altro articolo, che cerca di produrre allarmismo facendo nuovamente terrorismo psicologico e’ quello pubblicato sul Corriere della Sera lo scorso 31.07.
In questo articolo (il link qui), che comunque non e' il solo in giro per la rete, viene raccontata con enorme superficialita’ ed usando termini comunemente ritenuti “spaventosi” la Manifestazione dello scorso Venerdi’ in Piazza Tahrir.
“Il Venerdi’ dell’Unita”.
Non avendo partecipato all’evento ho ritenuto necessario e corretto, prima di scrivere qui, di fare due chiacchiere con una mia ex vicina, che per fortuna non perde un Venerdi’ dall’inizio della Rivoluzione ad oggi.
Prima di raccontare cosa e’ realmente accaduto Venerdi’ in Piazza Tahrir, e’ necessario fare un passo, anzi due passi indietro.
Il primo passo indietro e’ a circa 10 giorni fa.  Si verificarono allora, infatti, scontri in un quartiere del Cairo chiamato Abasseya. Le cause degli scontri, o meglio chi ha causato gli scontri, e’ un Movimento sostenitore della Rivoluzione, il 6 Aprile.
Questo gruppo ha cominciato ad incitare la gente del quartiere (chissa’ come mai si scelgono sempre i quartieri piu’ popolari per creare il caos) sostenendo che il nuovo Governo non fara’ nulla e che e’ ora di agire in maniera drastica. Cosi’ il gruppo seguito da sostenitori ha cominciato oltre che a manifestare, anche ad aggredire poliziotti, il tutto dirigendosi verso il quartiere di Heliopolis, ex dimora dell’ex Rais.
Sono conseguiti giorni di scontri che hanno portato la chiusura militare del quartiere ed un numero di feriti pari a circa 300.
Indagando sui fatti e’ uscito fuori che il gruppo del 6 Aprile e’ stato finanziato in passato dagli Stati Uniti e a dirlo e’ stata l’attuale Ambasciatrice statunitense al Cairo, Signora Anne W.Patterson


Il secondo passo e’ di circa 30 anni fa ad oggi, quando la liberta’ di espressione, in ogni forma, era proibita e monitorata e quando il Popolo non poteva parlare e pensare liberamente ad alta voce. A quando un uomo, che portava la barba lunga come si usava ai tempi del Profeta Maometto, era arrestato, picchiato e considerato Terrorista e quando nessuno poteva reagire a tutto questo.
Ora I tempi sono cambiati. Ora l’Egitto ed il Suo Popolo hanno cambiato la Storia ed hanno deciso che il silenzio, di tutti, dovra’ essere spezzato.
Quando Venerdi scorso, la piazza era gremita di gente, tra la folla nessuno si e’ stupito che ci fossero anche egiziani con la lunga barba o donne coperte dal Niqab (velo intero che oltre il corpo copre anche il viso lasciando scoperti gli occhi).
Nessuno e’ rimasto sorpreso in quanto anche loro sono egiziani, anche loro hanno fatto una Rivoluzione ed anche loro hanno manifestato in Piazza dopo la caduta del Regime durante le proteste del Fetna (un’immagine scattata da me qui).
Nonstante tutto, da fuori, c’e’ chi non vede l’ora di far cadere l’Egitto in mano all’estremismo Islamico.
Il Venerdi’ dell’Unita’ ha raccolto in Piazza TUTTI I Partiti che hanno appoggiato la Rivoluzione, TUTTI i I Movimenti che l’hanno spinta e tutta(o quasi)  la gente che l’ha vissuta.
C’era il Gruppo del 6 Aprile che chiedeva perdono per l’accaduto, c’era il Movimento del 25 Gennaio, c’erano partiti politici come I Fratelli Musulmani, uno dei partiti piu’ conosciuti dell’Egitto e che incute cosi’ terrore solo nominandolo.
Ma lo sa, la giornalista del Corriere della Sera, che fanno parte del partito dei  Fratelli Musulmani molti Cristiani Ortodossi e donne?
Lo sa la giornalista che Islam non significa Terrore o Terrorismo od ancora Integralismo?
E Lo sa che l’Egitto, fino ad oggi, ha basato la sua costituzione sulla Sharia, cioe’ la legge islamica? E forse qui viviamo tutti obbligatoriamente coperte?
Ed ancora, non lo sa la signora giornalista che gli attentati turistici avvenuti in questi anni non hanno nulla a che vedere con il terrorismo islamico ma sono stati organizzati dai Mubarak Junior che presto (si spera) pagheranno per questo? Ma potrebbe essere possibile che un “Gruppo Islamico”, che organizza attentati, possa poi creare un Partito politico con il consenso di un Paese intero??
Ed infine, non sa lei e chi come lei, che le Forze Armate hanno emesso gia’ da parecchio tempo un decreto in cui si proibisce a qualunque partito religioso di prender parte alle elezioni?

Non credo..ma ormai si puo’ fare il giornalista senza prima sapere di cosa si parla…
Continuando a raccontare il Venerdi’ dell’Unita’, il gruppo numeroso di Musulmani tradizionalisti, ha parlato. E come dicevamo sopra, non lo avevano mai potuto fare. E siccome la liberta’ non ha religione credo che considerare “una prova di forza degli islamici” la loro presenza in Piazza ed il fatto che abbiano creato cori, portato cartelli religiosi  o parlato ai microfoni sia deplorevole.
Chi e’ stato li’ ha raccontato che questi gruppi hanno parlato a lungo nei microfoni  e che il Movimento del 25 Gennaio, presente, li ha lasciati fare.
Nessuno “e’ stato costretto a tacere”, perche’ da quando Moubarak se ne e’ andato, tutti hanno dato il loro contributo in Piazza e nessuno tace piu’.
 

Insomma, una descrizione eccessivamente allarmistica quella della giornalista, che si scontra con i fatti realmente avvenuti in Piazza Tahrir.
Tutto cio’ fa riflettere.
Perche’ l’Informazione dovrebbe essere trasparente e corretta, ed io non capisco cosa ci guadagna certa gente a dare versioni cosi’ esagerate di fatti reali, creando poi reazioni a catena che non appoggiano la liberta’ o la democrazia, ma che ispirano solo violenza, intolleranza e odio.

Ci tengo infine a dire che l’Egitto sta diventando un punto di forza per gli investimenti esteri e che moltissimi Paesi tra cui l’America, la Turchia, la Francia, gli Emirati Arabi, il Qatar, la Polonia e  la Germania, hanno deciso di guadagnare qui con grandissimi progetti economici sparsi per tutto il Paese.
Se davvero ci trovassimo in una situazione cosi’ insicura e se fossimo davvero in mano ad Alqaida, spenderebbero mai tutti questi soldi i cosidetti Paesi Industrializzati?


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