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Il caso Campiello e l’arretratezza italiana

Da Marypinagiuliaalessiafabiana
 Vi ricordate quello che è successo poche settimane fa al Campiello?

Le mie lettrici mi hanno segnalato un video su youtube. Pieno zeppo di commentatari che facevano largo uso di stereotipi sessisti.

Commentatari che legittimavano il comportamento di Vespa. La “battuta” di Vespa è figlia dello stesso sessismo che la giustifica.

Il caso Campiello e l’arretratezza italiana

Un sessismo che fa parte dello stesso contesto sociale in cui vive Vespa: un contesto che evidenzia la tendenza italiana a sminuire e diasautorevolare le donne in tutto l’assetto sociale.

Perchè tale “battuta” non avrebbe avuto ragione di esistere in un contesto dove la condizione femminile è pari a quella maschile. Quindi non c’è alcuna ragione di appellare il comportamento delle straniere se non per metterne in evidenza le maggiori opportunità che hanno rispetto alle italiane. Ma qui ci arriveremo dopo.

Secondo questi utenti un uomo è legittimato a svilire una donna secondo il tipo di abbigliamento e il comportamento che mostra. (E’ chiaro che Bruno Vespa abbia agito consapevole che avrebbe ottenuto approvazione sociale):

-Per molti l’abbigliamento è un “lasciapassare” per le molestie a sfondo sessuale (quindi anche lo stupro e le molestie sul lavoro?)

-Per molti la donna non è un essere pensante: è una preda che comunica con il corpo, non ha parola e quindi non può mostrare dissenso.

-Secondo loro le competenze intellettuali di una donna vanno messe in secondo piano (ma anche al terzo) dopo il corpo,

- per loro l’uomo è legittimato a fare “certi apprezzamenti” fuoriluogo, in quanto prova di virilità,

-Secondo loro fuori luogo era l’abbigliamento succinto della ragazza e non la battuta volgare del vecchio bavoso.

-A loro parere alle donne in fondo in fondo piace anche se dicono di no.

-Secondo loro una donna che sfida il pregiudizio della bella=oca e della secchiona=cessa è una puttana, quindi chiunque è autorizzato a farle notare che è oca e troia.

Il caso Campiello e l’arretratezza italiana

Insomma se sei una donna in Italia non solo non hai diritto ad essere trattata con dignità ma non puoi nemmeno pretenderlo. Se non accetti di essere trattata secondo il modello mediaset, sei acida (sinceramente quelli che leggo abbastanza acidi sono gli uomini), menosa e bigotta.

Viviamo in un Paese strano. Da una parte ti vogliono nuda, sovraesposta (per citare l’UDI) e dall’altra ti invitano coprirti. Se siamo abbigliate con femminilità dovremmo adeguarci al sistema velinista: quello della donna esposta come merce per il sesso maschile, senza ribellarci. Sii bella e stai zitta, come dice giustamente la Marzano nel suo libro.

La loro arma letale per sminuirci ancora di più sarebbe quella di ricordarci come si comportano le donne degli altri Paesi. A loro parere, apprezzerebbero con gratitudine le loro molestie. Questo sarebbe pure un metro per misurare l’intelligenza femminile.

Vi pare che sia attendibile una simile descrizione delle donne estere?

- Avete mai sentito- anche nel Paese più maschilista- premiare un opera letteraria in questo modo

- Gli avrebbero permesso di rimanere ancora sul servizio pubblico se avesse detto una cosa simile?

- Pensate che la scrittrice e il pubblico si sarebbero messi a ridere dopo tali esternazioni?

-Non si sarebbe pure mobilitato il Governo dopo un simile episodio? O hanno per caso un Governo sessista come il nostro che addirittura impartisce ai loro servi questa (mala)educazione?

Negli altri Paesi la donna è meno svilita anche sui mezzi di comunicazione, non c’è tutta questa carne in mostra ad ogni ora della giornata, non esiste il velinismo e le donne hanno molte più opportunità.

In Italia siamo al 72° posto nelle classifiche mondiali del Global Gender Gap. Ci hanno superati persino alcuni paesi del terzomondo: Il Ruanda, lo Zimbabwue, il Vietnam, Tanzania…

Allora ecco che mi chiedo:

- Se le donne degli altri Paesi se la passano meglio di noi, per quale motivo dovrebbero accettare le avances di un vecchio bavoso?

-Per quale motivo se nemmeno sono abituate per cultura a simile trattamento dovrebbero accettarlo dagli italiani?

-Avrebbero avuto così tante pari opportunità rispetto alle italiane se al loro fianco ci fossero stati uomini disposti a lederle l’autorevolezza?

Non so proprio a che donne straniere si riferissero. Non credo nemmeno si riferiscano a quelle del mondo islamico (visto che è l’unica realtà di genere meno evoluta della nostra). Se avresti fatto una “porcata del genere” in quei Paesi non so nemmeno se saresti uscito vivo di lì.

Sono arrivata ad una conclusione. Penso che si riferiscano alle donne straniere a pagamento. Gli uomini italiani (non sto generalizzando mi baso su statistiche) sono dei grandi consumatori di sesso a pagamento, sia quando vanno all’estero, sia quando restano in italia. Le donne straniere le conoscono sopratutto in queste occasioni.

Assidui frequentatori di night, marciapiedi, bordelli ed escort, una battuta del genere in quelle occasioni ci potrebbe anche stare. Del resto, loro mostrano “l’ambaradam” per vendere. Gli “apprezzamenti” però sono inclusi nel prezzo. Il problema è che loro nemmeno se ne accorgono. Quindi mi viene da pensare che gli italiani non abbiano capito che ci sono contesti e contesti per reputare tollerabili o meno certi apprezzamenti.

Il caso Campiello e l’arretratezza italiana

Ogni volta che incontro uomini italiani, per lo più di mezza età, accompagnati o sposati con donne straniere, dichiarano di averle conosciute nelle agenzie matrimoniali o di averle tirate fuori da qualche night.

Elogiano sopratutto la loro disponibilità, la loro vocazione nel trattarli da padroni e nel farli sentire importanti e la loro indulgenza rispetto alle donne italiane salvo poi quando partono le denunce per violenza domestica (in aumento!).

Sono gli stessi che difendono le italiane solo quando qualche immigrato ci tocca. Ci difendono non in quanto donne ma in quanto roba loro. Sono quelli che vorrebbero buttarli tutti fuori dall’italia al grido di “non toccate le nostre donne” ma vorrebbero risparmiarele “belle ragazze albanesi”.

Sono gli stessi che condannano le loro connazionali quando hanno un partner straniero, sopratutto se più giovane e di colore.

Sono gli stessi che se qualcuno avesse fatto una battuta volgare sulla propria madre, sorella, moglie si sarebbero sicuramente indignati.

Allora: Vogliamo continuare a pensare che il problema sono le donne per occultare ancora le paure del maschio italico? Vogliamo ancora pensare che il problema sono le donne italiane, il loro modo di vestire, la loro acidità (forse una conseguenza dell’atteggiamento disgustoso di certi maschi?) o l’arretrattezza dei signori/ini italiani? Quanti anni invece ci vorrebbero in italia per capire che il problema sono loro…gli uomini?

Di una cosa siamo tutte certe. Il problema sono gli uomini italiani che non hanno ancora apprezzato il valore delle donne. E chi non lo apprezza avrà solo in cambio la nostra acidità. Potete provare ad emigrare all’estero, non soltanto una settimana, giusto per vedere se le straniere vi sopporterebbero 24h su 24. E non tornate perchè tanto non sentiremo la vostra mancanza.

Noi vi sopportiamo anche troppo. Infatti ci siamo pure tenendo il nostro misero 72° posto per pari opportunità.



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