Magazine Attualità

Il caso Fazıl Say

Creato il 20 ottobre 2012 da Istanbulavrupa

Il caso Fazıl SayFazıl Say è un grandissimo pianista e compositore, sul blog ho segnalato alcune delle sue performances. Fazıl Say è anche un ateo militante, che considera i credenti di una qualsiasi religione – ma ovviamente ce l’ha soprattutto con l’AKp e i suoi sostenitori – dei coglioni (scusate per la brutalità). Qualche tempo fa si è messo a fare lo spiritoso su twitter ed è finito nei guai, sotto processo per aver violato l’art. 216 del codice penale turco che punisce le offese al credo religioso di “gruppi” (non solo musulmani, ma anche ebrei, armeni etc etc). Say ha accampato scuse dicendo che i messaggi non erano suoi (magari e’ proprio così) e si è dato al vittimismo, annunciando la possibile emigrazione in Giappone; e la solita stampa anti-Akp c’ha montato il caso, trovandoci la prova di chissà quale “islamizzazione”: mentre la legge esiste da molto tempo e non per iniziativa di Erdoğan.

Personalmente, considero tutte le norme che condannano l’espressione di idee un’aberrazione: tutte, anche quelle che puniscono – come avviene in alcuni stati europei – il “negazionismo” (cioè, chi ha idee alternative su cos’è accaduto durante la Seconda guerra mondiale) e con esclusione forse di quelle che reprimono l’incitamento diretto alla violenza. Personalmente, trovo inaccettabile la posizione di Fazıl Say: perché l’essere un grande musicista non lo autorizza a mancare crassamente di rispetto nei confronti di chi ha idee diverse dalle sue (e che è liberissimo, in privato, di ritenere stupide e aberranti).


Filed under: disinformazione, Islam, politica interna, Turchia Tagged: art. 216, Fazil Say, Giuseppe Mancini, islamizzazione, kemal-leghisti, libertà d'espressione, negazionismo, processo a Fazil Say

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :