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Il caso "Ilva" in due righe

Creato il 01 dicembre 2012 da Strippi
Foto tratta da ilmessaggero.it
Tutti sentono parlare della Ilva di Taranto (ormai si legge tutto attaccato, un pò come RobertoBaggio)
Ma per chi non avesse avuto il tempo o la voglia di informarsi questo è un  mini riassunto per capirne un pò di più sulla vicenda.
Il fatto principale è uno.
L'acciaieria Ilva di proprietà della famiglia Riva, nuoce gravemente alla salute.
Questo è un punto in cui tutti sono d'accordo. E non parliamo raffreddori o bronchiti ma di tumori, anche neonatali.
Il tribunale di Taranto decide di chiudere la produzione all'Ilva, perchè, secondo il giudice, produrre mette a rischio la salute dei cittadini, e quindi, in sostanza, dice che finchè non verrà bonificata e messa a norma l'area non si dovrà più produrre niente.
A questo punto interviene il Governo.
La domanda è perchè interviene?
Due motivi.
Il primo è occupazionale, l'Ilva da lavoro a migliaia di persone, lo stop forzato rischia di lasciare in condizioni economicamente difficili migliaia di famiglie.
La seconda industriale.
Producendo acciaio, i prodotti dell'azienda tarantina riforniscono centinaia di altre imprese medio e grandi, lo stop della produzione nell'acciaieria rischia di comportare o uno stop a catena o un aumento dei costi di produzione.
Quindi il Governo, per bocca del Ministro all'Ambiente Clini, fa una proposta:
Obbligo di bonifica con spese a carico dell'azienda Riva ma nel frattempo possibilità di continuare a produrre.
Tradotto vadano avanti a lavorare e mentre lavorano mettano a posto le cose.
Questo è il motivo per cui si sente parlare di conflitto d'attribuzioni e di scontro tra Stato e Magistratura,
da una parte si propone di continuare la produzione, dall'altra si dichiara tale pratica illegale.
Da che parte sto?
Ovviamente io sto con la Magistratura. L'Ilva ha commesso un illecito e pure grave, è responsabile almeno indiretta della morte di centinaia di persone e di bambini.
E' impensabile che a persone che hanno perpetrato per anni, in maniera cosciente, pratiche illegali sia permesso di continuare nel loro operato "fidandosi" che opereranno finalmente bene.
Prima bisogna rimettere a norma quell'impianto e poi, solo poi, far ripartire la produzione.
Lo Stato ha il dovere di tutelare gli interessi dei cittadini, prima fra tutti il diritto alla salute, e solo in seguito preoccuparsi di politiche occupazionali ed industriali.
Comunque la pensiate arrivederci da Brain on Air

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