Il Fondatore non ci vuole credere.Che la cortina di ferro costruita negli anni post-ictus attorno alla sua persona, al suo stesso corpo, da un drappello di fedelissimi sia stato un dispositivo per eterodirigerlo.Che il successo del partito, di vittoria in vittoria, abbia attirato faccendieri più interessati alle prebende parlamentari che all'indipendenza del bordo-stivale.Che i lealisti avessero pure una cartella in tesoreria, con su scritto "The Family".Che il preparatissimo rampollo in odor di successione, che Renzo "diciamo un diecimila", che gli aveva fatto vedere il libretto di brillante studente di Economia, fosse uno scavezzacollo che si compra la BMW con i soldi del partito e bigia l'università.Che l'eterno delfino spiaggiato non fosse un traditore, ma uno che, forse, certe cose le sapeva da tempo.Insomma, sembrava non esserci salvezza fuori dal cerchio magico degli yesmen. E invece son stati proprio loro, i colonnelli dall'infinito raggio d'azione, ad aver portato l'attacco al centro della circonferenza. Alla fine la Lega si rivela essere, purtroppo per le ragioni sbagliate, una storia italiana. La storia di un movimento nato contro le consorterie e i privilegi, ma che, alla fine, tiene famiglia. A sua insaputa, si capisce.
da TEMPI FRU FRU
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