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5. OculusNon ne ho parlato a suo tempo, il Midiano passava per una transizione un po' ehm e diciamo che ho perso il treno, e un po' mi dispiace perché Mike Flanagan gioca benissimo con carte vecchie e magari anche trasandate, costruisce due personaggi tosti e interessanti e li scaraventa in una storia che è già in corso, una bolgia di caos e di scarnificazioni mentali, un meccanismo furioso e disperato dove si vive solo di disagio, rabbia e stanchezza. E lo specchio è uno dei migliori pezzi d'arredamento visti nel cinema del terrore degli ultimi anni.
4. Rigor MortisJuno Mak è giovane e pieno di energie, è attore, cantante, ballerino, produttore e con Rigor Mortis, con appena una manciata di titoli in curriculum e il lecito rischio di spavalda inesperienza, fa già il grande salto dirigendo un horror che è grande omaggio alla tradizione locale e allo stesso tempo cinema fresco e pieno di inventiva, una storia che pesca coscientemente a piene mani dal classico immaginario soprannaturale di Hong Kong e lo reinterpreta con una potenza visiva terremotante: arti marziali, furia splatter, architettura mitologica piena di fascino, azione millimetrica. Un gran bel vedere, uscito in patria a fine 2013 ma dai, qui ci può stare benissimo.
3. SoulPer me è stato un film rivelazione, è una di quelle sorprese insperate, o anche impossibili, che scoppiano improvvise e lasciano senza fiato. Slasher, horror, noir, psychothriller, commedia macabra: Soul è un oggetto made in Taiwan strano ma bellissimo, un po' sgangherato nella progressione dialogica ma impeccabile da un punto di vista narrativo e visivo, con un virtuosismo incessante che, invece di ghiacciare il film dietro alle masturbazioni di un regista dalla grande tecnica, lo scalda, lo colora, lo impreziosisce di scena in scena, filtrando gli scossoni di un protagonista posseduto dal male puro con piano sequenza, soggettive e bastonate di montaggio forti come martellate sulle ginocchia. Poco conosciuto, se n'è purtroppo parlato pochissimo, io stesso l'ho visto per caso, ma è film horror da non perdere, e senza tante distinzioni geografiche.
2. The BabadookL'horror più importante dell'anno non è tecnicamente quello che si può definire un horror vero e proprio, la profondità psicologica è schiacciante e lo rende qualcosa di diverso, qualcosa di più, qualcosa che il cinema horror di solito non è anche se ne avrebbe tutti i mezzi - una metafora sul subconscio attenta, realistica, precisa e paurosa.
1. HoneymoonHo ripensato parecchio a questo film, e al di là della bellezza della storia, della semplicità colma di dettagli e sfumature, delle brutali derive cronenberghiane e delle superbe atmosfere aliene, credo che il vero pregio di questo esordio siano due personaggi veri come pochi, poco più che ragazzi che ridono, parlano e si amano con un realismo quotidiano che fa venire i brividi.
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