Ormai è ufficiale: il Comune di Torino cambia sistema operativo. Si parla ovviamente di computer, e dell'innovazione informatica che negli ultimi tempi è subentrata nei pc di piazza Palazzo di Città. Il Comune ha deciso, infatti, di passare ufficialmente da Windows al software libero Linux; il motivo è estremamente pratico: il cambiamento farà risparmiare alle casse comunali circa 6 milioni di euro entro cinque anni, oltre a garantire una maggiore sicurezza dei software. Inoltre, se in molti pc comunali il sistema operativo è ancora Windows XP, il problema mostra una sfaccettatura pratica, in quanto dall'8 aprile 2014 non sono più disponibili aggiornamenti per questo sistema operativo ormai alla fine dei suoi giorni. Si ipotizza anche di trasformare l'intera Torino per farla diventare la prima città italiana totalmente open source.
L'idea di rinnovare il s.o. degli 8300 pc del Comune non è nuova, e ha iniziato a diventare operativa verso la metà di agosto; il passaggio a Linux è comunque destinato ad essere esternamente graduale. Ad occuparsi della rimozione dei sistemi operativi Windows e delle licenze di Microsoft sarà il CSI, anche se sarà la cosiddetta "community" a monitorare il cambiamento, il collettivo cittadino chiamato Cyberia e fondato da Stefano Cannillo, informatico di Torino. Come specifica Cannillo, Cyberia avrà un ruolo pressoché di primo piano verso l'integrazione del nuovo sistema, occupandosi: -[...] non solo di vigilare sulla rivoluzione informatica di Palazzo Civico, ma anche si sostenerla attivamente. Noi non siamo certificati per essere dei formatori ma ci offriamo volontariamente come informatori verso i Comuni e i loro dipendenti per far capire loro che non si tratta solo di un risparmio economico.- Il passaggio risulterà effettivo dall'autunno 2014, anche se per il suo completamento sarà necessario circa un anno e mezzo.
E' stato presentato il 14 settembre ai Murazzi, organizzato dall'Arci, il primo "Cyberia Day", la campagna dei cittadini di Torino promotori del sistema open source, a cui ha presenziato anche Richard Stallman, informatico, programmatore e uno dei sostenitori principali dell'open source. Tra gli altri è stato presente anche l'assessore alle Politiche per l'innovazione e lo sviluppo Enzo Lavolta, che ha così commentato: -Con questa rivoluzione Torino diventerà il primo grande Comune italiano libero dai costi delle licenze informatiche. Questo si tradurrà non solo in un grande ritorno economico, stimato in 6 milioni di euro, ma anche in un vantaggio nella gestione dei servizi. La migrazione è stata affidata al Csi e prevede, entro 18 mesi, la virtualizzazione delle macchine, ovvero il salvataggio di tutti i dati in una memoria comune ed, entro il 2019, il cambio definitivo di sistema operativo, da Windows a Ubuntu.-
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