Mario Monti è già valutato più di 3 miliardi per il 2012. Le dimissioni incerte di Silvio Berlusconi, invece, sono costate 10 miliardi di euro.
Perché ogni 50 punti di spread tra Buoni del Tesoro italiani e Bund tedeschi corrisponde a circa 5 miliardi di interesse da pagare per le casse del ministero del Tesoro. Così, il 9 novembre, il differenziale schizzato a 574 punti base e il rendimento al 7,24% si sarebbe teoricamente tradotto in un salasso di dieci miliardi. Mentre 48 ore dopo con lo spread calato a 460 punti e il rendimento al 6,40%, il Paese ha recuperato liquidità. Questa è la lezione della crisi del debito sovrano. La classe politica alla guida di un Paese è soppesata sui mercati come una società qualsiasi: assai crudelmente in base all’efficienza.
A Roma, in tempi di consultazioni e totonomine, è bene tenerlo a mente.
(Tratto da Lettera43)





