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Il culto satanico veneziano

Creato il 24 settembre 2012 da Tnepd

FONDAZIONE

Il culto satanico veneziano venne fondato dall’antipapa Innocenzo III intorno al 1198, durante il suo regno come antipapa e capo del Culto Romano.
A differenza dei precedenti membri del Culto Romano, l’antipapa Innocenzo non adorava la Magna Mater (Cibele) e gli antichi dei demoniaci del Vaticano. Innocenzo, invece, introdusse una nuova religione basata sulla più antica ed esoterica conoscenza degli alti sacerdoti sadducei, che governavano templi come quello di Baalbek o di Gerusalemme oltre 1.800 anni prima.

Il culto satanico veneziano

 FATTI CHIAVE

Altri Nomi: -

Anno di origine 1217

Fondatore Papa Innocenzo III (1198-1216)

Quartier Generale Catacombe romane, Vaticano

Capo dell’organizzazione Grande Inquisitore

Leader attuale Papa Benedetto XVI

Membri Meno di 2000

Invece di adorare Cibele, i membri del culto satanico veneziano adoravano Moloch ed i demoni infernali.
Il figlio di Innocenzo III, l’antipapa Onorio III, fu degno di nota per aver introdotto una liturgia completamente nuova attraverso il suo Gran Grimorio – il primo vero e proprio libro di Magia della filosofia occidentale. Onorio è infatti il padre della stregoneria, della moderna Wicca e dell’Inquisizione.
Prima della liturgia di Onorio e dell’invenzione dell’Inquisizione, gran parte degli europei non avevano mai sentito parlare di streghe, stregoneria o di un qualsiasi concetto che implicasse la dannazione delle anime. L’Inquisizione è stata brillantemente progettata per “educare” la gente sulle arti oscure, sui demoni, sui pentagrammi e su altri simboli, mentre si faceva credere di voler dar la caccia alle streghe.

BACKGROUND

Dal 360 al 532, lo stato Sarmatiano della Palestina crebbe in un tale potere e ricchezza, che coprì le terre precedentemente occupate dagli antichi regni ebraici e dai suoi leader che si auto proclamarono re di Israele.
Dopo la morte di Baba Rabba nel 4 ° secolo, le varie famiglie nobili ebraiche come gli Himyarites (Yemen), i Nabatea (Arabia) e i Sarmara crebbero in influenza che Sarmara divenne uno dei più ricchi stati nella storia antica – terra di centinaia di migliaia di persone.
Come nel caso degli antichi satanisti, che adoravano Ba’al Moloch, la religione dei Sarmati aveva prosperato in tutta la regione, includendo fermamente le nuove dottrine introdotte da Bar Rabba, come l’uso del Kippa e la preghiera quotidiana di fronte al monte Gerezim.
Tuttavia la loro più inquietante innovazione storica fu il rogo pubblico degli “eretici” – ebrei innocenti non Sarmati che rifiutavano di convertirsi e di adorare i demoni. Centinaia di migliaia furono uccisi in questo modo barbaro. Quando Giustiniano fu proclamato imperatore nel 527, uno dei primi atti su cui si concentrò fu introdurre la pena capitale per i fedeli della religione Sarmatiana (adorazione di Ba’al Moloch). Questa decisione, sopra tutte le altre, causò le rivolte Sarmatiane in tutto il Levante sotto il Re/Alto Sacerdote Julianus ben Sabar.
Lo stato Sarmati e la loro cultura fu distrutta dall’imperatore Giustiniano I nel 531/532, il tempio sul monte Gerezim distrutto definitivamente. Entro la fine della brutale campagna di Giustiniano, in base al diritto imperiale, i nobili e i sacerdoti Sarmatiani fuggirono dalla loro terra d’origine. La cultura e la religione di questo popolo si estinse.
I Sarmatiani fuggirono ad ovest attraverso il Mediterraneo per scappare al potere orientale del Sacro Romano Impero, la più famosa delle stirpi di sommi sacerdoti si rifugiò nelle paludi alla foce del Po e del Piave nella parte superiore dell’Adriatico; un’altra colonia sbarcò sulla costa dell’Aremorica lungo la baia di Morbihan in Gallia (Spagna). Un altro gruppo importante di rifugiati fuggì verso nord, all’interno, sulle montagne del caucaso (successivamente noti come Khazari).
Mentre erano isolati, i rifugiati Sarmati – non più in grado di chiamarsi Sarmati sotto pena capitale – dimostrarono una notevole coesione. Si ribattezzarono Enetoi – greco per “scelti” – prima di diventare famosi come commercianti e studiosi.
La loro colonia nel nord Adriatico fu chiamata, Enetoi (latino: Veneti), diventando una delle città più famose della storia – Venezia.

I PIERLEONI A VENEZIA

La natura geografica di Venezia fu ottimale per gli esuli Sarmati che si re inventarono come Dogi della loro nuova città commerciale. I peggiori alti sacerdoti satanisti furono i Pierleoni, che governarono con pugno di ferro dall’8 ° secolo fino a quando Pietro Orseolo II (1009-1026) venne infine espulso all’inizio del 11 ° secolo, mentre il Doge stava combattendo gli ottomani.
Fu sconfitto in battaglia e costretto al ritiro, ma con la sua città fortemente difesa e gli Ottomani all’attacco, non fu in grado di assediare e riprendere il controllo di Venezia.
Al contrario, le restanti navi della flotta veneziana attraccarono nei pressi di Trieste e Pietro II Orseolo con la sua truppa proseguì ad est fino ad incontrare le forze di Stefano d’Ungheria. Pietro II sconfisse Stefano d’Ungheria e divenne re d’Ungheria nel 1028. Regnò come uno tiranno spietato fino alla sua morte nel 1041. Gli successe suo figlio Re Pietro III Urseolo di Ungheria (1041-1047).
Nel 1047 re Pietro III Urseolo d’Ungheria fu esiliato con la sua famiglia e cercò rifugio a Roma. Durante la battaglia tra gli antipapi e i veri papi cattolici, il figlio di Pietro III Urseolo, Pietro Leoni (1059-1124) (da cui Pierleoni) si proclamò “cristiano”, al fine di aderire al Culto Romano. E’ certo, tuttavia, che questo alto sacerdote Sarmatiano, oltre ad essere uno degli uomini più ricchi della storia rimase fedele al culto di Ba’al Moloch.
Nel 1119, Pietro Leoni si proclamò Callisto II (1119-1124), il primo Papa ebreo sadduceo nella storia. Per nascondere questo fatto, in seguito, i cronisti del Vaticano  modificarono i suoi dettagli personali facendolo nascere in Borgogna.
I successori di Callisto furono, suo figlio, Onorio II (1124-1130) e suo nipote Innocenzo II (1130-1143). Anche in questo caso, tutta la storia sulle loro origini è stata censurata, a dispetto della loro eredità (persone bruciate vive, culto del pentagramma e l’eucaristia), sono tutti elementi che introdussero come false dottrine.

L’INQUISIZIONE E IL SACRIFICIO UMANO LEGALE

Mentre si sostiene che fu Papa Lucio III a creare l’Inquisizione con la bolla papale Ad Abolendam, come quadro giuridico e morale per il sacrificio umano e la tortura di persone innocenti, essa discende dall’Antipapa Innocenzo III (1198 – 1216) il quale la mise effettivamente in atto. Gli elementi fondamentali sono: Le leggi della Chiesa, l’Inquisitore, l’imputato, l’atto (o reato), il Tribunale e la testimonianza.
L’Inquisitore, a rigor di termini, fu un giudice speciale, ma permanente, che agiva a nome del Papa e veniva investito con il diritto e il dovere di affrontare legalmente i reati che andavano contro le leggi canoniche della Chiesa. Così, nello spettro applicativo della normativa ecclesiastica, l’Inquisitore aveva (e ha ancora) il potere giuridico sulla vita e sulla morte degli imputati.
L’imputato doveva essere convocato a comparire davanti all’Inquisitore. L’accusato in realtà poteva anche non essere accusato di eresia a questo punto – una volta che il loro nome veniva scritto su un pezzo di carta e l’individuo ne riconosceva l’appartenenza, cessava di essere legalmente una persona divenendo sia una personalità giuridica che una proprietà. Un semplice atto di autocertificazione davanti all’Inquisitore era sufficiente perchè potesse assumere legalmente il controllo completo sul destino di una persona.
Le accuse, quindi, sarebbero state scritte successivamente, se il caso lo richiedeva. Il più delle volte, comunque, la persona veniva torturata fino a farle confessare un qualche crimine.

L’APICE DEL POTERE DEL CULTO SATANICO VENEZIANO


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