LA CASA E’ UNA SPECIE DI CASTELLO MODERNISTA CON UN’ALTA TORRETTA SU UN LATO. DAVID, HIRO E GLI ALTRI HACKER CI ANDAVANO CON UNA CASSA DI BIRRA E UN BARBECUE E TRASCORREVANO NOTTI INTERE LASSU’, A MANGIARE GAMBERETTI, ZAMPE DI GRANCHI E OSTRICHE CHE INNAFFIAVANO CON LA BIRRA. ORA, NATURALMENTE, è DESERTA E IL BARBECUE E TUTTO ARRUGGINITO E PRESSOCHE’ SEPOLTO NELLA CENERE GRIGIA COME UN RESTO ARCHEOLOGICO. HIRO SI E’ PRESO UNA DELLE BIRRE DI DAVID DAL FRIGO, SI è SEDUTO NEL POSTO CHE ALLORA PREFERIVA E,PROPRIO COME AI TEMPI, SORSEGGIA LENTAMENTE LA BIRRA LEGGENDO DELLE STORIE NELLE LUCI. I VECCHI QUARTIERI CENTRALI SONO AVVOLTI DA UNA ETERNA FOSCHIA ORGANICA. IN ALTRE CITTA’ SI RESPIRANO GLI AMINOACIDI. LA MASSA DELLA FOSCHIA E’ SOLCATA DA CERCHI E RETICOLI DI LUCI INCANDESCENTI, COME I FILI ROVENTI DI UN TOSTAPANE. ALLO SBOCCO DEL CANYON, LA FOSCHIA E’ TALMENTE VICINA CHE LA LUCE SI ASSOTTIGLIA E SI SCOMPONE IN STELLINE, ARCHI E LETTERE SFAVILLANTI. SULLE AUTOSTRADE, FIUMI DI CORPUSCOLI ROSSI E BIANCHI VIBRANO SECONDO LA LOGICA CONFUSA DEI SEMAFORI INTELLIGENTI. PIU’ IN LA’, OLTRE IL BACINO, UN MILIONE DI ALLEGRI LOGO SI FONDONO A COMPORRE SOLIDI ARCHI, COME PUNTI GEOMETRICI CHE SI UNISCONO A FORMARE DELLE CURVE. SU ENTRAMBI I LATI DEL FRANCHISEGHETTO, IL LOGO AFFONDA PIANO PIANO VERSO STRATI INFERIORI DI SVILUPPO E NELL’OSCURITA’ TUTT’INTORNO, QUA’ E LA’ INFUOCATA DALLE FIAMME DEI RIFLETTORI DI SICUREZZA DEL GIARDINO POSTERIORE DI QUALCUNO.
TRATTO DA “SNOW CRASH” – NEAL STEPHENSON, trad. PAOLA BERTANTE, BUR, 2007.
NEAL STEPHENSON CONDUCE A LUNGO UNA VITA SDREGOLATA, SENZA FISSA DIMORA VAGABONDA IN GIRO PER GLI STATES. ESORDISCE COME SCRITTORE NEL 1984. FAMOSO PER “INTERFACE” SCRITTO CON LO PSEUDONIMO DI STEPHEN BURY E PER “SNOW CRASH”. ALTRI SUO ROMANZI SONO “ARGENTO VIVO” (2003) E “CONFUSIONE” (2004).
(steve pop)