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Il de profundis per il Governo Berlusconi preannuncia il de profudis per l’Italia

Creato il 07 novembre 2011 da Iljester

Il de profundis per il Governo Berlusconi preannuncia il de profudis per l’Italia

Non è per difendere qualcuno o qualcosa a oltranza, ma è chiaro che leggere certi commenti sul web mi dà da riflettere. Commenti che mi rattristiscono, fosse solo che dimostrano ancora una volta quanto sia limitata (dall’antiberlusconismo) la capacità di analisi politica degli italiani. Leggere che se va via Berlusconi, l’Italia si salva dal baratro del default, o peggio, leggere che è Berlusconi il male dell’Italia e che – conseguentemente – il governo degli inciuci (opportunisticamente auspicato dagli ipocriti) sarebbe il governo della taumaturgia, fa rabbrividire. Roba che dimostra inequivocabilmente che non si esce proprio dalla gretta mentalità cattocomunista del compromesso storico del “o facciamolo insieme o niente”. Praticamente tutto l’opposto delle democrazie mature.
Ma giustamente noi non siamo una democrazia matura. Forse non siamo nemmeno una democrazia, perché certamente non basta un meccanismo elettorale o un Parlamento a definirci democrazia. Non lo siamo perché da noi o si fanno i governissimi con chi perde le elezioni, oppure si vota, e quando si vota, o si fanno i governissimi per governare, oppure si vota nuovamente. Un loop infinito psuedo-democratico che è il vero motivo per il quale all’estero non hanno fiducia in noi. L’opposizione politica e informativa, furbescamente, ha fatto passare l’idea che la Germania o la Francia non hanno fiducia in Berlusconi. La verità è un’altra: loro – dei quali in verità dovremmo fregarcene altamente – non hanno fiducia nella politica italiana tutta! Ma non da oggi, né dal ‘94, ma da sempre. Basta leggere quanto dichiarava Henry Kissinger nel 1975 (ripreso oggi dall’ottimo editoriale di Mario Sechi su Il Tempo) per farsi un’idea di quale sia l’opinione degli stranieri sull’Italia in tempi “non” sospetti e certamente non berlusconiani.
Fossimo una democrazia con i controcoglioni, probabilmente, oggi non avremmo un Governo semi-dimissionario in piena crisi finanziaria (roba da suicidi). Avremmo un Governo sorretto responsabilmente dalle aree più moderate e coscienti di questo paese, ma gestito democraticamente da chi ha vinto le elezioni del 2008 e non da un fantoccio (più o meno blasonato) di questa o quell’area politica. Avremmo dei deputati e dei senatori che non farebbero i topi che fuggono dalla barca che affonda, bensì avremmo dei parlamentari responsabili, coerenti con il loro mandato democratico, fortemente legati alle proprie idee politiche.
Sappiamo bene però che democrazia, elezioni, coerenza, mandato popolare non hanno grande valore da noi se non per dare aria alla bocca degli stolti. Da noi contano solamente gli equilibri di potere che passano da Roma a Bruxelles, via Parigi e Berlino. Da noi conta quello che dice un sindacato post-comunista oppure Repubblica. Da noi conta l’indagine di un PM, oppure il capriccio di un parlamentare deluso dalla mancata poltrona promessa. Ecco cosa conta da noi. E il frequente appello alla responsabilità ragliata dalle opposizioni, che chiedono al Premier un passo indietro in favore del “governo di fottimento nazionale”, è solo il più sordido degli artifizi politici per giustificare e legittimare governi non sorretti dalla fiducia popolare.
Siamo davvero patetici. Lo siamo sia all’opposizione, che in maggioranza. Infatti, giusto perché non voglio sembrare il difensore a oltranza di un presunto berlusconismo, dico pure che in questo grave e grosso pasticcio ha messo la propria autentica firma anche il Cavaliere. Che si è dimostrato insensibile dinanzi alle esigenze della propria base elettorale di avere un partito serio, fatto di persone serie, con ideali seri e coerenti con la propria storia moderata, e non di starlette varie, prese da chissà quale provino televisivo, ai quali si aggiungono (che è peggio) personaggi di dubbia moralità e gentaglia il cui unico fine è avere un posto al sole a spese del contribuente.
Se è vero, dunque, che il de profundis sul Governo Berlusconi è causato da un attacco mediatico-politico-giudiziario ed economico concentrico senza precedenti storici, più volte riscontrato. Se è vero che la crisi finanziaria ci avrebbe portato al default già da un pezzo senza le misure adottate da questo Governo. E se è pure vero che stiamo tornando indietro di anni, con la triste storia dei governissimi, dei governi di unità nazionale e altre puttanate varie degne di comunisti e democristiani da prima Repubblica, è anche vero che il Popolo delle Libertà non si è mostrato all’altezza delle aspettative. Ha dimostrato che non si può vivere di solo carisma berlusconiano. Ci vogliono gli uomini, ci vogliono le idee e ci vogliono le strutture. Soprattutto ci vuole coerenza ideale, coraggio e grande capacità di interpretare i sentimenti del popolo, che oggi più di ieri sono lontani anni luce da quelli della Casta. Tutta!

 

di Martino © 2011 Il Jester 


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