Dopo un fine settimana di relativa tranquillità con le Borse che avevano chiuso in positivo grazie all’immissione di liquidità decisa dalle Banche centrali, il lunedì apre nel peggiore dei modi con la Borsa di Milano causa la crisi greca e la debolezza dell’euro.
Ad aggravare il quadro della situazione, dopo settimane a sentire la politica ragionare su come raggiungere il pareggio di bilancio, c’è la notizia che il pareggio è molto lontano e che di concreto, attualmente, ci sono solo i tagli alla spesa pubblica decisi dal Parlamento nell’ultima manovra finanziaria.
Da un articolo del quotidiano La Repubblica, apprendiamo che il debito pubblico cresce di oltre 2 mila euro al secondo con conseguente aumento dei tassi di interesse.
La quota di debito individuale si attesta intorno ai 31 mila euro compresi neonati e pensionati; come se non bastasse, il Governo deciso ad immettere liquidità nelle casse esigue dello Stato, ha messo all’asta titoli di stato per un valore di 3800 miliardi, il rendimento per gli investitori supera il 5 % il chè significa che l’Italia nel 2016 dovrà restituire oltre 4 mila miliardi.
La situazione è difficile anche se il termine grottesco meglio calza rispetto ad una politica che se da un lato impone sacrifici gravosi alle famiglie italiane e impone agli enti locali dei tetti di spesa da non superare, dall’altro lato, continua ad accumulare debiti che non si capisce in che modo verranno ripagati.
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