Magazine Diario personale
Per lungo tempo ho creduto che il mio difetto di fondo fosse la pigrizia. Invece c'è, ma la vinco più facilmente di quanto si pensi. Ultimamente, in realtà, mi annoio ad essere pigra.
Per tutta la mia infanzia e adolescenza ho pensato che fosse l'egoismo. Boh, sì, può essere che quello che io considero un sano istinto di conservazione in altri suoni come egoismo. Però parliamone: per preservarmi non mi sembra di aver mai fatto mancare niente a nessuno di quelli che contano.
Vivere con Luca mi ha portata a pensare che il mio difetto di fondo fosse il mio carattere esplosivo: in confronto a lui e a tutta la cultura torinese che si porta dietro, io sono una fabbrica di fuochi d'artificio, soprattutto quando mi passa accanto qualcuno con un cerino acceso.
In realtà, temo che il mio difetto di fondo non abbia un nome ben preciso. Alcuni lo chiamano passione, ma è un termine un po' troppo tiepido. Altri lo chiamano ossessione, ma è un termine un po' troppo medico. I romantici lo chiamerebbero "il sacro fuoco", ma poi vedrebbero come lo tengo a bada tra il lavoro, la famiglia e la casa e mi direbbero che non può essere sacro qualcosa che releghi nei ritagli di tempo. Ma si sa, i romantici avevano questo afflato adolescenziale verso l'assoluto, salvo poi doversi arrabattare a rimediare qualcosa per cena pure loro.
Questo per dire che ci sono molti temi che mi appassionano in questo periodo: mi piace il tema di genitoricrescono, mi piacciono i post sulla comunicazione di momatwork, mi piace il dibattito tra persone con figli e child-free, vorrei commentare un sacco di eventi del mondo là fuori.
Ma non ce la faccio, la mia testa è avvitata altrove. Non tanto a quel risultato che aspetto (e che, dopo un'iniziale illusione di poterne sapere qualcosa intorno al 17 novembre, riceverò serenamente il 1° dicembre, compleanno di Amelia), quanto a quel nuovo progetto nato da uno scambio scherzoso di SMS e ora liberamente galoppante nella testa mia e di un'altra persona.
Soprattutto, vorrei potervene parlare e registrare i vostri commenti. Invece io e l'altra persona coinvolta abbiamo deciso di comune accordo di non parlarne pubblicamente finché non ci sarà qualcosa di più definito.
Nel frattempo, scrivo febbrilmente in qualunque momento libero e arrivo al punto di sognare delle storie.
In realtà, stanotte ho fatto un sogno che banalmente potrebbe essere interpretato come il desiderio di avere due uomini, totalmente agli opposti tra loro e consapevoli l'uno dell'altro. E invece io lo interpreto come il mio desiderio di conciliare le mie due anime: la famiglia e...? E cosa? Anni fa avrei detto il lavoro. Oggi direi me stessa. Voglio stare con loro e con me stessa.
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