Il discorso di Morsi

E' finito poco fa l'atteso discorso di Morsi all'Egitto.
Il bilancio degli scontri di ieri e' di 07 morti e 700 feriti. Uno dei ragazzi rimasti uccisi era appartenente al Gruppo del 6 Aprile, ed e' stato ucciso con un colpo di pallottola al petto.
Molti feriti anche da arma da fuoco, feriti e vittime da entrambe le "fazioni" pro e contro Morsi.
80 persone sono state arrestate in possesso di armi da fuoco ed armi bianche.
Tre consiglieri presidenziali si sono dimessi e con loro il vice presidente del Partito Liberta' e Giustizia dei Fratelli (non) Musulmani.
Sono certa che se i sostenitori dei Fratelli (non) Musulmani non fossero scesi a "protezione" del palazzo presidenziale non sarebbe accaduto nulla di tutto questo.
Il fatto sconcertante e' che loro si sentono in dovere di proteggere Morsi ed il Palazzo, o forse quello che entrambi rappresentano, ed e' davvero inquietante.
Sono dovute intervenire le guardie repubblicane per calmare gli animi e due carri armati sono stati messi davanti la struttura.
Morsi ha indetto un coprifuoco nella zona adiacente al Palazzo dalle ore 15 egiziane.
I maifestanti pro Morsi si sono ritirati mentre quelli contro Morsi sono rimasti in zona.
La giornata di attesa di un discorso  del Presidente che cambiasse le cose e' risultata invana.
Il discorso di Morsi e' durato una ventina di minuti durante i quali ha condannato i fatti avvenuti ieri addebitando la colpa delle violenze ad una "terza parte" che ha usato armi da fuoco ed armi bianche affermando che saranno presi i colpevoli delle violenze e delle morti.
Ha detto che la democrazia e' accettazione dell'opinione della maggioranza, che lui rispetta l'opinione del Popolo e che insieme dobbiamo pensare al Paese.
Ha poi cancellato l'articolo 6 della carta costituzionale dei super poteri, l'articolo che rendeva ogni sua decione indiscutibile.
Ed ha dato appuntamento Sabato alle 12:30 al Palazzo presidenziale a tutte le forze politiche ed ai rappresentanti della Chiesa Copta, per discutere della Costituzione.
Ha detto loro di essere aperto ad un dialogo e di volere discutere degli articoli che vogliono modificare cosi' da presentare al Parlamento (quando sara' eletto) la richiesta. Secondo la nuova costituzione per la revisione e modifica di un articolo basta un quinto dell'approvazione del Parlamento e non tre quarti come nella vecchia.
La data del referendum rimane comunque invariata.
A fine discorso oltre le scarpe dei manifestanti puntate verso gli schermi, molte sedi dei Fratelli (non) Musulmani sono state prese d'assalto ed incendiate.
La sede principale del Moqattam e' stata presa a sassate e molotov e dall'interno hanno risposto con molotov verso l'esterno.
La casa di Morsi, a Zagazig, e' stata presa a sassate e molotov e poco fa nella sede dei Fratelli (non) musulmani vicino casa mia sono stale lanciate due molotv ma l'incendio e' stato domato per tempo.
Sono davvero sconcertata e dispiaciuta di tutti questi atti di vandalismo che si stanno verificando e che mettono i vandali e Morsi allo stesso identico livello.
Se l'incendio nella sede qui accanto non fosse stato domato che sarebbe successo alle famiglie che abitano nel palazzo dove si trovano gli uffici?
E lo stesso per tutte le sedi nel resto del Paese, a che pro bruciare e fare violenza? Perche' mettere a repentaglio altre vite innocenti solo per ideologia politica? Che risultati si spera di ottenere?
Mi sconvolge ancora di piu' il sostegno della rete verso questi atti vandalici, come se la violenza fosse la soluzione, come se la democrazia si costruisse con il sangue e la morte di gente che dorme tranquilla nel suo letto.
Non siamo in guerra, qui si sta fraintendendo tutto.
Morsi ha sbagliato alla grande. Doveva cancellare tutta la carta costituzionale e rimandare il referendum.
Solo cosi' forse qualcosa si sarebbe placato.
Ma nonostante questo, la violenza non e' una giustificazione.

"Cartellino rosso: vietato l'ingresso a Morsi"