“Ma com’è scrivere un libro?“. Mi hanno chiesto spesso ultimamente. E io non riesco ad articolare un pensiero concreto in merito. “Che ne so, mi metto lì e scrivo. A volte la penna è sciolta e la mano scivola veloce sulla tastiera riempendo pagine come se piovesse. Altre volte mi pianto davanti al monitor, scrivendo e cancellando in continuazione.” Invece alla domanda “E scrivere il secondo?” so rispondere benissimo. “E’ un casino“!!! La spericolata spontaneità con cui ho scritto per la prima volta lascia il posto ad una inquietante ansia da prestazione parecchio più accentuata. Cominciano i confronti, la paura, la ripetizione, il deludere le aspettative, il rispettare le scadenze, la convinzione perpetua di non farcela…che delirio emotivo!!! Soprattutto quando, dopo aver buttato giù le prime pagine, mostrandole con orgoglio in famiglia, se ne esce fuori tua sorella che ti dice “L’inizio dell’altro libro era più emozionante, più divertente…”. Mi sono rabbuiata, incupita e sono stata inghiottita dal buco nero della paura. Per diverso tempo. Alla fine ho deciso di non far leggere più niente a nessuno e di affidarmi al mio severissimo vigile interno: la cosa non è andata migliorando, anzi, ed i primi mesi sono stati terribili, continuando a maledire me e la mia testa in continuo movimento…Lo sblocco un bel giorno è arrivato, non so come e non so perchè (ma ringrazio qualunque entità superiore abbia agito a mio sostegno)…ed ecco la Bruttina ritornare a sorridere dalla sua nuova copertina…abilmente illustrata da Enrica Mannari.
Non so come fanno tutte ultimamente a fare le trilogie…io penso che mi fermerò al bis!
Appuntamento in libreria tra SEI GIORNI!!!!