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Il Festival di Roma cambia veste, da quest’anno sarà una festa.

Creato il 17 ottobre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Una svolta popolare per la più importante manifestazione cinematografica della Capitale.

Il festival Internazionale del Cinema di Roma, che si terrà dal 16 al 25 di ottobre all’Auditorium Parco della Musica, giunto alla nona edizione, torna alle origini rivendicando la sua natura di “festa” del cinema e muovendosi in quest’ottica sceglie di far assegnare premi non più a una giuria composta da critici e addetti ai lavori, ma direttamente al pubblico presente alla kermesse.  Questo stravolgimento ha lasciato perplessa la componente più cinefila che considerava il festival romano una valida alternativa alla Mostra del Cinema di Venezia e non una sorta di fiera cinematografica in cui l’aspetto commerciale finisce inevitabilmente per prevalere su quello artistico. A questo proposito, a poco sono valse le parole rasserenanti di Marco Muller. Il direttore artistico non ha negato il cambio di rotta per cui ha optato l’organizzazione, frutto peraltro di una scelta politica, data l’ingerenza del Ministero dei Beni Culturali entrato a far parte della Fondazione Cinema per Roma, l’ente che presiede alla manifestazione, ma allo stesso tempo ha smentito le voci che volevano un festival carente da un punto di vista qualitativo. Peccato che la realtà dei fatti sia ben diversa dalle dichiarazioni del direttore. Se infatti la scelta di istituire una giuria popolare non necessariamente intacca la qualità del festival, diverso è il discorso relativo alla scelta dei film selezionati dall’organizzazione. Tra i 51 lungometraggi presenti nelle varie sezioni segnaliamo Gone girl di David Fincher, ma anche il film d’apertura Soap Opera di Alessandro Genovesi e quello di chiusura Andiamo a quel paese del duo comico Ficarra e Picone, due scelte che potrebbero avvicinare il pubblico meno avvezzo alle sale cinematografiche, ma che allo stesso tempo non soddisfano i palati più fini. Il compito di sopperire alla carenza di opere di un certo spessore è quindi affidato agli ospiti internazionali Clive Owen, Kevin Costner, Wim Wenders sono alcuni dei nomi più attesi. In particolare proprio Wim Wenders presenzierà, con il suo nuovo lavoro Il sale della terra, al workshop Wired Next Cinema, promosso da Wired.it e avente ad oggetto le nuove frontiere del cinema e i suoi nuovi protagonisti e mezzi di comunicazione. In conclusione, un festival che cambia faccia per un cinema che fa altrettanto, il tutto per rimanere al passo coi tempi e far fronte all’emorragia legata al calo di incassi degli ultimi anni. Ma è veramente questa la ricetta vincente per risollevare le sorti della rassegna romana e del cinema nostrano?

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