Basta frequentare se stessi con assiduità per capire che, se gli altri ti somigliano, be’, allora degli altri non c’è da fidarsi.Bell'inizio, andiamo avanti.
Da una vita Filippo Pontecorvo non faceva che ripeterselo. Per questo non era così sorpreso che Anna, sua moglie, da quando aveva saputo che il cartone animato del marito – prodotto con pochi spiccioli e senza grandi pretese – era stato selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, per ritorsione gli avesse inflitto il più drastico sciopero sessuale che il loro strambo matrimonio avesse mai conosciuto.Fermo un attimo. Primo periodo e un riferimento alla Quinzaine des Réalisateurs. Un regista italiano, un corto d’animazione… puzza un po' di assurdo gratuito, ma forse no: la cosa in fondo è possibile. Magari Piperno sa di cosa parla, avrà qualche amico nel mondo del cinema che gli spiega come funziona, come si arriva alla Quinzaine, chi decide e quanta importanza ha avere lì un corto. Non precipitarti a dare giudizi, mi dico: magari Piperno non è come quelli che nella vita fanno gli scrittori o i giornalisti e per questo sono autorizzati dai direttori dei giornali a fare i critici...
E invece no. Invece poco dopo scopro che avevo pensato bene a pensar male.
Ecco infatti cosa arriva:
Dopotutto, il primo vero riconoscimento della sua vita si doveva proprio a quel velleitario talento. Se stava preparando la sacca per Cannes era perché a Gilles Jacob, il leggendario patron del festival più leggendario del pianeta, non era dispiaciuto il suo cartone animato.... Che dire, insomma... Sola una cosa, caro Piperno, e cari pure voi, redattori della Mondadori che mai finirete su questo blog...
Non metto in dubbio la qualità del vostro lavoro e del vostro libro, che tra l’altro ho appena cominciato e mi sembra bello, ma mi sembra giusto suggerirvi un paio di cose sulla Quinzaine des realisateurs - cose che chiunque sappia un minimo di cinema sa già, per cui non mi dilungherò troppo.
La Quinzaine des realisateurs è una manifestazione a cura della Société des réalisateurs de films (SRF), organizzata nei giorni del Festival di Cannes e da un paio d'anni inclusa nel suo programma (ma non nel suo catalogo). Nonostante Cannes significhi anche Quinzaine, e quindi in un certo senso sia giusto considerarli una cosa sola, si tratta a tutti gli effetti, come si legge facilmente qui, sul sito ufficiale, di una «sezione indipendente, libera e non competitiva». Soprattutto, giusto per precisare, si tratta di una sezione nelle cui decisioni Giles Jacob, «il leggendario patron del festival più leggendario del pianeta», non c’entra una beneamato cazzo.
Ora vado avanti con il libro.