Ricercatori dell’Università Cattolica – Policlinico Gemelli di Roma hanno dimostrato che il fumo ‘rovina la schiena’, provocando danni gravi ai dischi intervertebrali. Danni che, secondo gli esperti, derivano in buona parte dall’azione delle sostanze nocive della sigaretta sul Dna delle cellule dei dischi. Con conseguenze ancora maggiori quando si inizia a fumare da adolescenti.
(stetoscopio.net)
L’équipe ha utilizzato topolini esposti al fumo di sigaretta: ebbene, quando questo avviene prima di raggiungere la maturità scheletrica - un’età equivalente a quella adolescenziale - i segni di degenerazione discale risultano dieci volte superiori rispetto a quelli visti su animali adulti. A dimostrazione, sottolineano i ricercatori, degli effetti ben più gravi sulla salute della colonna vertebrale quando a fumare sono i giovani. La degenerazione dei dischi intervertebrali – spiegano i ricercatori – è responsabile di molte patologie croniche della colonna vertebrale, come stenosi, radicolopatie, lombalgie e cervicalgie croniche. L’esposizione a fumo di sigaretta in età adolescenziale potrebbe, quindi avere, effetti ben più gravi sulla salute della colonna vertebrale rispetto all’età adulta”.
Il fisiologico processo di invecchiamento è la causa principale di degenerazione, ma diversi fattori di rischio collaborano ad accelerare questo processo. Le cellule del nostro organismo riescono inizialmente a riparare i danni indotti dal fumo fino a quando però questi meccanismi di protezione divengono insufficienti a proteggere le nostre cellule. Quelle discali si sono dimostrate particolarmente sensibili agli effetti del fumo, mostrando segni precoci di invecchiamento e morte (apoptosi).
Negli ultimi anni il fumo di sigaretta ha assunto un ruolo sempre più importante come fattore prognostico per interventi chirurgici alla colonna vertebrale e, da ultimo, come fattore di rischio per la degenerazione discale. Lo studio in questione ha contribuito a spiegare i meccanismi di degenerazione discale indotti dal fumo di sigaretta: il principale è l’azione nociva dei composti del fumo sul DNA delle cellule. Le oltre 6000 sostanze chimiche contenute all’interno del fumo di sigaretta agiscono sul DNA, danneggiandone la struttura e creando danni a volte irreparabili per le cellule. Le cellule del nostro organismo riescono inizialmente a riparare i danni indotti dal fumo fino a quando però questi meccanismi di protezione divengono insufficienti a proteggere le nostre cellule.
Coordinato da Enrico Pola e Luigi Nasto, ricercatori dell’Istituto di clinica ortopedica della Cattolica, lo studio si è svolto in collaborazione con i colleghi della Università di Pittsburgh, negli Usa, e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista The Spine Journal.