Il futuro sta tornando

Uno dei ruoli principali della fantascienza è di preparare le persone ad accettare il futuro senza timore e ad incoraggiare la flessibilità mentale. I politici dovrebbero leggere fantascienza, non western e polizieschi.

- Arthur C. Clarke

Buon futuro a tutti! Già, perchè oggi 1 Marzo 2012 si celebra il primo Future Day!
Nell’idea dei promotori di questa iniziativa questa giornata vuole rappresentare un’occasione per riflettere sulla parte più importante della nostra vita e su quella dell’umanità intera, ovvero quella che deve ancora venire.
In giro per il mondo sono stati organizzati eventi come incontri con scrittori di fantascienza, convegni scientifici con esperti di futurologia, progetti scolastici per incoraggiare i bambini a sviluppare le proprie idee e passioni nel creare un futuro migliore, e perchè no, anche feste in costume a tema, perchè bisogna anche divertirsi!
E in Italia? Si può benissimo riassumere con un “non pervenuto”. Non sto qui a dilungarmi quando il vicino di blog Davide Mana ha già analizzato egregiamente questo particolare aspetto.

Personalmente aggiungo che nonostante alcuni aspetti di questa iniziativa, nello specifico quelli più strettamente correlati al transumanesimo, mi lascino un pò dubbioso, rimango convinto del fatto che una riflessione seria sul futuro sia necessaria per non lasciare che il nostro destino personale e collettivo vada alla deriva, ma, nei limiti di ciò che ci è possibile fare, per potergli almeno dare un indirizzo.
“Futuro” non è una parola astratta e lontana (il futuro non è tra mille anni, il futuro è domani) e non riguarda solamente discipline scientifiche iper-specialistiche, “Futuro” è prima di tutto una forma mentis e lo si può ritrovare in tutto ciò che ci circonda, semplicemente iniziando a pensare a come poter migliorare la nostra condizione attuale.
Riflettere sul futuro in definitiva significa pensare a come lo vogliamo creare.

Io condivido totalmente le parole di Clarke che aprono questo articolo, circa l’importanza della fantascienza come strumento per indagare ciò che ci attende domani; dopo tutto il mai troppo compianto Sir Arthur di futuro se ne intendeva, ha descritto in maniera accurata cose come allunaggi e passeggiate spaziali prima che queste fossero realmente realizzate, e aveva già in testa i tablet computer vari decenni prima che qualcuno pensasse di metterci sopra una mela.

Purtroppo la fantascienza viene spesso considerata come un genere infantile o tuttalpiù pieno di sensazionalismo e dai contenuti scarsi e poco maturi; chiunque ne abbia un pò dimestichezza sa benissimo che non è così, ma rimane il fatto che in questi tempi qui nel nostro paese la Sci-Fi non stia vivendo il suo periodo migliore.
Ed è proprio partendo da questi presupposti che un manipolo di ardimentosi (Angelo, Davide, Nicola, Gianluca ed il sottoscritto) sta lavorando dietro le quinte per cercare di dare una scossa a questo stato di cose; rimanete sintonizzati, perchè qualcosa sta per succedere!