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Il Gattino e i ferri da calza

Da Mariacristinapizzato @cristinapizzato
Foto fonte web

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Numerose sono le fiabe che hanno per tema il ricamo e la tessitura, rare invece  quelle che parlano del lavoro a maglia.

Mi è capitato di leggere, per puro caso, questa che oggi vi racconto, l’autore è Ludvig Bechstein, scrittore ed etnografo tedesco, che raccolse molte fiabe e leggende.

C’era una volta una povera donna che, con due figli piccoli, viveva in una misera capanna ai margini del paese.

Ogni giorno si recava nel vicino bosco a raccogliere legna per cucinare e per scaldare l’unica stanza della casa.

Un giorno, ritornando con il suo fardello verso casa, sentì un triste miagolìo e vide dietro uno steccato di una radura un piccolo gattino malato e malnutrito. La donna, mossa da pietà, se lo mise nel grembiule e lo portò verso casa. Giunta non lontana da casa, le vennero incontro i suoi due figli:

‘Mamma, che cosa porti nel grembiule?’, domandarono.

Volevano prendere il gattino, ma la donna, per paura che gli potessero fare del male, li allontanò. Arrivata a casa, pose il gattino in una cesta, su un letto di vecchi stracci morbidi, e gli diede da bere del latte. Trascorsi alcuni giorni il gattino, rifocillato e guarito, se ne andò di nascosto e non si fece più vedere.

Qualche tempo dopo, la donna tornò nuovamente nel bosco. Arrivata con il suo carico di legna nel posto in cui aveva trovato il gattino, improvvisamente le si presentò una bella, nobile signora che le fece segno di avvicinarsi e che, senza dire una parola, le gettò nel grembiuli cinque ferri da calza.

Pur non sapendo cosa farsene, la donna, per non essere scortese, li portò a casa. E prima di andare a dormire li mise sul tavolo della cucina. Grande fu la sua sorpresa quando, al risveglio, trovò sul tavolo un paio di calze nuove lavorate a magliaCosì la sera stessa lasciò di nuovo i ferri da calza sul tavolo. E al mattino, con sua meraviglia, vi trovò un latro paio di calze. Allora la donna capì che i ferri da calza erano la ricompensa perchè si era curata del gattino malato.

Da quel giorno, prima di andare a dormire, lasciava i ferri da calza sul tavolo. Fece così la sera seguente e quella dopo e quella dopo ancora. Ebbe calze per vestire i suoi figlioli per tutto l’anno, ma anche per rivenderle agli abitanti del vicino villaggio.

Con i guadagni fatti con le calze lavorate dai ferri potè sistemare la sua casetta, vivere in prosperità e garantire ai suoi due figli un futuro migliore.

Alla sottoscritta è piaciuta molto perchè unisce la passione per il lavoro a maglia con l’anima animalista (visto?! val sempre la pena aiutare un amico peloso!

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