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Il gatto con gli stivali

Creato il 01 gennaio 2012 da Maria Grazia @MGraziaPiem

Le mie sorprese al cinema sembrano essere terminate, o ameno per il momento sospese perché, dopo Midnight in Paris e Sherlock Holmes entrambi visti più o meno per errore, questa volta ce l’ho fatta: ho visto il film giusto, quello che volevo effettivamente vedere, Il gatto con gli stivali.
A onor del vero devo dire che il biglietto non l’ho chiesto io, fosse stato così forse le cose sarebbero andate diversamente, ma tant’è. Com’era prevedibile, la sala era piena di bambini e gente festante perché si sa, il buon cinema d’animazione mette tutti d’accordo.
Con gli occhiali 3D sono stata catapultata in un far west gattesco, in cui il protagonista assoluto è ovviamente lui, il gatto con gli stivali. Questo è anche il titolo di una fiaba un po’ dimenticata, il cui personaggio principale è tornato alla ribalta grazie a Sherek. Accanto all’orco verde più anticonformista delle favole, il tenero gattino con occhioni irresistibili ha conquistato tutti tanto da meritarsi una storia indipendente.Il gatto con gli stivali
Scopriamo così che il gatto con gli stivali esiste già prima e a prescindere da Sherek, di lui conosciamo il passato di orfano solo al mondo, di amico fedele tradito nell’orgoglio e di eroe omaggiato di stivali simbolo di onore. Il cinema 3D è un grande spasso quando, indossando degli occhiali, possiamo partecipare ad avventure incredibili come il rapimento di un’oca dalle uova d’oro che vive in un palazzo sospeso nel cielo, oltre le nuvole.
Il film in sé è molto piacevole e divertente, certo non manca il buonismo che impera in ogni storia natalizia che si rispetti. Tutto sommato, però, il gatto con gli stivali è una favola scanzonata e spassosa. E la voce di Antonio Banderas dà quel non so che di caldo e sensuale, ebbene sì, anche a un gatto animato.


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