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Tecnicamente è ineccepibile. Mi sembra ben girato, una buona fotografia e delle discrete interpretazioni.
Certo è che Molaioli sembra un Sorrentino minore. Lo stile basato sulla sottrazione, Luca Bigazzi come direttore della fotografia e Servillo che interpreta sempre lo stesso personaggio. Della serie: aspettando il nuovo film di quello bravo, c'è questo!
Ma non voglio fissarmi su questi dettagli.
Il motivo per cui non mi è piaciuto è un altro: la sceneggiatura.
La stesura dei personaggi e come si evolvono i fatti non mi hanno convinto. Sarò più preciso.
Se la tesi che si vuole tirare avanti è quella di un Tanzi inconsapevole, un imprenditore di provincia che di alta finanza non ha mai capito nulla, che su certe questione si è comportato sempre come un "sempliciotto" e i veri artefici del Crac sono stati i suoi manager, mi sta anche bene.
Però allora Servillo dovrebbe essere uno squalo che non guarda in faccia niente e nessuno, invece è un personaggio positivo che in alcuni casi non influisce su scelte aziendali sbagliate (incontro con i Russi, problema Parma Calcio, latte MyMilk e acquisto della Overtour). Anzi in prima battuta vorrebbe risanare i conti da spese inutili, voci di bilancio fasulle e "magna-magna". E questo non ha senso. Perché se fai un buco di svariati miliardi di euro una qualche responsabilità ci deve essere, un'azione fraudolenta di questo tipo non si può liquidare con un: non ci sono i soldi allora inventiamoceli!
Una simpatica banda di buontemponi che allegramente fa un crac finanziario di proporzioni gigantesche.
Infine c'è lei, la figa di turno, un personaggio alquanto inutile ai fini della storia e senza nessun risvolto narrativo, se non quello di animare un ambiente di anziani e finanza di scarso appeal per lo spettatore medio.
Forse è stata un'operazione troppo prematura per poter essere affrontata con una maggiore attenzione e oggettività.
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