Il gran rifiuto

L'improvvisa ondata di stima che si è riversata su Manuela Arcuri colpisce un po'. Non tanto per la pruriginosa faccenda a cui è collegata, quanto per il grado di esaltazione con cui si plaude ad un "no" laddove, a stupire, dovrebbe essere il "sì".Magari invece qualcuno la indicherà come futuro leader del centrosinistra.E aspettiamoci pure che le sue apparizioni si moltiplichino nei salotti (dei) buoni, da Dandini in su.Esposta fino all'altro ieri al ludibrio per la sua indubbia mancanza di talento e i suoi gusti in fatto di saggistica labirintico-sentimentale, Arcuri ha guadagnato, con una semplice omissione, il lavacro purificatore che l'ha trasformata in una resistente, in colei che si è negata al drago. La Maria Goretti dei nostri tempi, e senza martirio. In molto hanno evocato il "gran rifiuto", e quel personaggio dell'Antinferno dantesco che pare Celestino V sputato. Il paragone è parecchio infelice. Ma forse ad un passo dall'inferno ci siamo davvero.
da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com