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Il granaio brucia

Creato il 07 agosto 2010 da Cappellaio
Il granaio bruciaCapitolo riformatorio. La feroce instabilità della politica italiana dell'ultimo mese ha comportato effetti collaterali inspettati, desiderati o indesiderati, ma senz'altro dissipativi. Gli animali che nella fattoria dell'amore del Pdl mal sopportavano di stare in un ambiente con un pater familias scomodo hanno provato a fare la rivoluzione. Il problema è che quello che voleva diventare il Simon Bolivar della destra italiana, il brutto anatroccolo per eccellenza, ha ceduto alle avances della nuova fattoria vicina appena costruita causando un'inasprimento delle condizioni che il pater familias imporrà al paese per continuare a governare. Con la controindicazione delle urne immediate in cui si riproporrebbe una sua vittoria. In altre parole, il fallimento della rivoluzione liberale di Berlusconi ha provocato il trionfo del populismo, mediatico e non, dal quale sembra non usciremo più. A proposito della fattoria di nuova costruzione, questa comprende in generale i senza fissa dimora, serpi che strisciano verso direzioni che cambiano quotidianamente. Il casolare di memoria primarepubblicana pare proprio essere un abbaglio. Un qualcosa che viene proposto al grande pubblico come un'assoluta novità sulla scena italiana, ma che invece è pregna di stantìo, un terreno minato e poco praticabile per entrambi gli schieramenti classici che si oppongono nel classico sistema bipolare italiano, ossia centrodx e centrosx. Una destra che si accorge di essere moderata e che cerca una casa al centro, dove viene accolta in una dimora che per sua composizione interna pare più un CPT o una roulotte senza traino. Vista e considerata l'assenza di cemento.
Ma che conseguenze per il paese? Molti pensano che il Cesare de noantri sia al capolinea. Molti pensano a come sostituirlo. E pensano ad una società , non so come definirla, Marchionnecentrica o Tremontidipendente, inebriata di capitalismo coatto e di iperliberismo.
Lo scenario che, ad esempio, la dirigenza piddina si augura prevede che si seggano ad un tavolo pentagonale i seguenti convitati: Fiat - De Benedetti - Fini - Tremonti - Pd. Una sorta di governo tecnico a responsabilità nazionale assolutamente impraticabile ed in cui, ovviamente, non viene trovato spazio per chi sta a sinistra (ma nemmeno per chi sta in Parlamento, vedi Lega e Idv). Dal canto suo la sinistra italiana non può far altro che sperare che le elezioni avvengano più verso il 2013 che verso il 2011. Poichè il tempo per farsi sentire e per convincere un'elettorato frustrato non può essere poco. E su questo sia Vendola che Chiamparino devono forzare la mano ed attivarsi sin da subito.

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