E’ la notizia del giorno. Una vittima, una confessione, un benzinaio sessantottenne, una strage. Perché? “Ce l’ho col mondo, prima si lavorava e si guadagnava. Ora non più…ho fatto io la bomba”! Così si chiude, per ora, il cerchio su Giovanni Vantaggiato, il colpevole dell’attentato del 19 maggio a Brindisi.
La banalità del male, premeditazione e follia. Una miscela esplosiva, depressione, bassa soglia di stress e narcisismo. E’ un omicida di massa, cerca di richiamare l’attenzione al negativo. Il movente è irrazionale, una rivendicazione. Un soggetto che ritiene di aver subito gravi torti da parte della famiglia, dei datori di lavoro o della società in genere. Si sente vittima di angherie insopportabili, ma è capace di intendere e volere, premedita la vendetta. Ha vissuto sordidamente questa frustrazione fino al punto in cui nel cervello tutto si trasforma in un’aggressione intollerabile. Una chiara volontà di uccidere.
Decide di sferrare l’attacco. Ed ecco che massacra coloro che hanno la sfortuna di incontrarlo. E va avanti nell’opera di distruzione omicida senza fermarsi, a viso scoperto. E’ una bomba umana, come l’esplosivo piazzato nell’arco di una nottata e azionato con lucidità. Il telecomando della morte, lascia sulla strada, Melissa Bassi, giovane studentessa che non avrà un futuro. Vittima innocente di una brutale violenza. Vittima di una violenza sotterranea, rabbiosa.
“Perdonarlo? Per me quella persona non esiste nemmeno” ha detto papà Bassi in conferenza stampa a Mesagne. “Non posso pensare che in questi venti giorni lui abbia mangiato con la sua famiglia, con i suoi figli, potevo pensare tutto ma, non che fosse sposato, con figli e nipoti”. E a chi gli chiede se vorrebbe la pena di morte, Giovanni Bassi risponde: “Non serve a nulla, quell’uomo ha già 68 anni, ha spezzato la mia famiglia e la sua”.
Ora giustizia sembra essere stata fatta. A Giovanni Vantaggiato viene contestato il concorso in reato di strage aggravato dalla finalità di terrorismo. Sull’onda emotiva del dramma causato dalla folle azione di Giovanni Vantaggiato, ecco finalmente nome, cognome e volto di colui che ha causato un dolore gratuito. Per un genitore la sofferenza per la perdita di una figlia è incolmabile. Ha ferito altre cinque studentesse. Ha seminato il terrore in tutta Italia con una bomba davanti ad una scuola e riportato il Paese indietro di trent’anni. Ha colpito in pieno giorno, perché “di notte non c’era nessuno”…
Abbiamo l’assassino ma, resta una profonda amarezza dinnanzi alla follia umana, cieca e crudele. Dietro un’azione così criminale, spietata e folle c’è la banalità e la miseria della condizione umana, che ricerca, attraverso la vendetta, la propria soddisfazione personale.
E ora il killer solitario è affidato alla giustizia umana che farà il suo corso ma, non riuscirà a colmare il senso vuoto che ognuno di noi si porta dentro per quella morte assurda. Melissa meritava di vivere e non di morire in quel modo, per nessun motivo!