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Il Kindle arriva in Italia e Amazon diventa editore

Creato il 02 dicembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Stefania Auci Il dispositivo di lettura Kindle contiene fino a 1.400 libriCari  - cibernetici - lettori,  dopo settimane di rumors, Amazon ha finalmente lanciato il Kindle in Italia, con tanto di e-store per gli e-book. Per chi non lo sapesse ancora (cosa strana, visto che in rete non si parla d'altro), il Kindle è IL lettore dei libri elettronici, i c.d. e-book. Il Kindle usa il wi-fi per scaricare i volumi, permette di scorrere il testo con comodi pulsanti, è dotato di vocabolari mono e bilingue e, cosa più importante, si avvale della tecnologia ink pearl, ossia di uno schermo formulato con una composizione a strati che garantisce un'alta risoluzione e un confort di lettura particolarmente elevato. Il prezzo è concorrenziale: 99 euro contro l'Odyssey, in vendita presso la Feltrinelli a 159 euro, o il Sony PRS T1, che pure sembra essere il miglior lettore sul mercato ma con un prezzo di 199 euro. Questi ultimi due devices hanno la possibilità di inserire una slot che porta la memoria fino a 32G, possibilità totalmente preclusa per il Kindle, che ha una memoria fissa di 2G ma che dispone di una libreria virtuale in cui il lettore può "conservare" i propri volumi.
Tutte rose e fiori? Mah. E qui veniamo un po' ai dubbi che questi nuovi prodotti suscitano nei lettori. Con il Kindle, e con gli ebook Amazon non si possiede un libro: il libro viene "noleggiato", nel senso che se un bel giorno Bezos e C si decidessero a togliere dal mercato un volume, potrebbero farlo. Amen. Su questo passaggio non c'è ancora molta chiarezza e nessuno sembra voler spiegare questo punto. Altro problema è dato dal formato dei testi. Tutti i Kindle supportano unicamente il formato MOBI, che rappresenta una sorta di marchio di fabbrica per i suoi e book. Nulla di grave: esiste un programmino gratuito, chiamato Calibre che può convertire MOBI in Epub, ossia il formato tipico usato sulle piattaforme italiane per leggere un testo, oltre che per i pdf et similia. Ovviamente, Amazon non è felicissima di questa situazione e sta lavorando sulla sicurezza (rectius: misure antipirateria) dei suoi prodotti. Pare che si possano aggirare queste "garanzie" ma ci vuole pratica con programmi, codici e affini, oltre che un po' di tempo da perdere, cose che non tutti hanno. Se volete saperne di più, date un'occhiata qui.

 

Ma il vero scoop è un altro e riguarda una notiziola uscita alla chetichella nel pomeriggio. Amazon si appresta - anche in Italia - a divenire editore. C'é da riflettere, e parecchio, poiché l'avvento sul mercato di un tale gigante potrebbe portare a una radicale cambiamento dell'editoria italiana. Alcuni germi di questa metamorfosi si avvertono già nel mercato editoriale "classico": case editrici come Einaudi stanno seguendo la strada segnata dalla Newton &Compton, ossia il lancio di volumi di autori famosi a prezzi competitivi. Tuttavia, spesso si tratta di libri dall'esiguo numero di pagine, quasi dei racconti lunghi per i quali, alla fine dei giochi, il rapporto prezzo di copertina/spese di produzione/ricavi della CE rimane pressoché invariato, con grave disappunto dei lettori. 
A questo punto, tiriamo un po' le somme. L'ereader consente di acquistare un gran numero di volumi (e non solo di acquistare. Siamo in Italia, no?) a prezzi inferiori rispetto al cartaceo, con l'innegabile vantaggio di avere il libro appena pubblicato grazie a un paio di clic sul proprio device o sulla casella di posta elettronica. Si limitano gli spazi necessari per conservare i libri, la portabilità è altissima, e grazie al wi-fi si può acquistare un testo praticamente dovunque. 
Piccole e grandi case editrici si stanno attrezzando, con tempi e modalità diverse: alcune offrono l'ebook a prezzi molto inferiori rispetto a quelli del cartaceo, altre (la maggior parte) a prezzo pari o di poco inferiore (come la Leggereditore o la Piemme). Anche per i costi elevati degli e-book originali, il mercato degli e book in Italia non aveva mai avuto una vera e propria espansione. Oggi - con l'arrivo del Kindle 4 sul mercato a un prezzo bassissimo - le carte in tavola cambiano, e radicalmente. Basta dare un'occhiata su Amazon per rendersi conto dei prezzi concorrenziali degli ultimi best sellers.
Il Kindle arriva in Italia e Amazon diventa editore Ovviamente, nel breve periodo il mercato degli e-reader vedrà la crescita smisurata di Amazon; successivamente, i suoi principali concorrenti, l'Odyssey e il Sony, abbasseranno i loro costi, magari ampliando il catalogo di app di cui sono forniti. Insomma: dopo la tempesta del breve periodo si assisterà nel medio periodo a un assestamento delle quote di mercato e a una diversificazione delle offerte di vendita per gli e-book, con un calo verticale dei loro costi. Un po' come accadde negli anni Novanta per i cellulari, giusto per capirci.

Per quanto riguarda il ruolo di Amazon come editore, gli scenari sono parecchi, e diversificati, ma su una cosa  - credo - non ci si possa sbagliare. Amazon sarà un editore generalista, capace di imporre con la propria forza economica grandi mutamenti nel mercato. Si vedrà diminuire il potere di scelta dei lettori a causa di un'editoria sempre più massificata ed omogenea. A farne le spese saranno le piccole case editrici che ancora puntano sulla qualità, sul nome italiano, sulla storia "fuori dal coro." Eccesso di pessimismo? Forse. Ma se Amazon si lancia nel self publishing - in stile "Il mio libro.it" immettendo sul mercato quantità enormi di prodotti (letterari e non), si potrebbe verificare un abbassamento generalizzato della qualità dei testi. Per quanto si possano vituperare e insultare le case editrici, esse hanno il merito di esercitare una funzione di filtro per impedire che clamorosi pastrocchi invadano il mercato (Non che questo filtro funzioni sempre, ahimè, ma non lamentiamoci sempre...).


D'altra parte, un editore che tiene molto conto dei gusti del pubblico e investe assai poco per la  promozione e per la distribuzione può anche permettersi di investire su esordienti - più o meno - talentuosi. Nel caso degli ebook i costi sono ridotti al minimo: la spesa dell'editing, dell'impaginazione e della messa on line. Ben altra cosa rispetto al costo della stampa e della carta (OFF TOPIC: di solito le CE indicano queste voci come causa maggiore dell'alto costo dei libri in Italia, indicando altresì un fantomatico profitto dell'autore. Chissà come mai agli autori va tra il 5 e il 15% dei ricavi al netto dell'Iva sul prezzo di copertina. E devi avere un nome da bestseller con un vero agente per ottenere il 15%....). Il problema è: quali generi verranno privilegiati? Perché Amazon non fa beneficenza, questo è lapalissiano: il suo fine è il profitto, cavalcare l'onda dei desideri del mercato e sfruttarla al massimo. Come può farlo? Creando il mercato, influenzando i gusti del pubblico, modificando il codice genetico dei lettori. La sua è la filosofia dello schiacciasassi:  se volesse, potrebbe imporre le linee editoriali per tutte le case editrici del mercato che, nel caso di specie, sarebbero sia partner economici (per la vendita dei volumi) sia rivali. Sarebbe davvero interessante comprendere che tipo di contratto potrebbe essere stipulato tra Amazon e le sue concorrenti/colleghe.
Sta di fatto che adesso le grandi C.E. (una fra tutte: la Mondadori) dovranno iniziare a far i conti con questa realtà che era stata considerata marginale e risibile. Da più parti si è detto che "Non esiste un mercato degli e book in Italia perché non si legge e perché non c'è diffusione di questi strumenti". Fino ad oggi.  In parecchi avevano considerato il mondo degli e book come la cloaca degli autori scarsini, il posto dove relegare gli scrittori sfigati per tenere buono il loro egocentrismo; gli e reader, roba da nerd innamorati di paccottiglia tecnologica. Da oggi non sarà più così.

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