attribution: Aldo Cavini Benedetti.
Perché il sole scalda? Perché lo zucchero è dolce? Perchè si avverte fatica a salire le scale? Perché bisogna lavarsi le mani?
Visitare, da adulti, il “Laboratorio della curiosità Xkè?”, centro per la didattica delle scienze a Torino, in via Ferrari n.1, è un po’ come fare un salto nel passato e ripiombare magicamente nella “fase dei perché”, quel speciale momento dell’infanzia in cui il bambino pone ai grandi innumerevoli domande. A quelle poste ai visitatori dai cartelloni affissi per tutto il centro si aggiungono, infatti, quelle che affiorano in tutti durante la visita e alle quali i tutor che ci accompagnano nel corso della stessa, provvedono a dare risposta.
A scoprire quest’interessante realtà formativa a carattere scientifico, inaugurata nel 2011 e realizzata dalla Fondazione per la Scuola (ente strumentale della Compagnia San Paolo), accorrono in tanti, in particolar modo le famiglie con bambini: quella del Xkè è, infatti, un’apertura straordinaria, essendo la visita di norma riservata unicamente agli allievi e agli insegnanti delle scuole, nell’ambito delle iniziative in occasione della “Settimana della scienza”.
La caratteristica principale del Xkè, che si propone come “laboratorio della curiosità”, consiste nel suo essere un’esperienza di “apprendimento mediato”, un luogo dove s’impara a partire da un’esperienza pratica attraverso cui elaborare un ragionamento logico. Il bambino è invitato a fare un gioco o un esperimento e, immediatamente dopo, stimolato a comprendere il significato di quello che ha fatto e la dinamica di funzionamento di certi fenomeni.
Si lavora sull’innesto della curiosità nei confronti della scienza, che si mira non soltanto ad innescare ma anche ad incrementare e a coltivare (pare che le vocazioni scientifiche compaiano fra i cinque e i dodici anni, il che spiega la ragione per la quale il Laboratorio si rivolge ad un target limitato).
Cominciamo il nostro percorso con “i cinque sensi”, dopo una breve sosta in una stanza inclinata in cui abbiamo modo di riflettere sull’importanza che riveste per l’uomo l’equilibrio (una sorta di sesto senso) aiutati da innumerevoli esperimenti; passiamo poi alle “misure”, una sezione più teorica all’interno della quale i bambini fanno divertenti esperienze ludiche con una speciale bilancia pesapersone ed una pista di macchinine; approdiamo successivamente alla “stanza di Pitagora”, naturalmente dedicata alla matematica e poi a quella dei “robot”. Veniamo infine condotti nella stanza degli armadi interattivi, dedicati ad otto importanti personalità sabaude rilevanti nella storia della scienza piemontese (tra cui Lagrange ed Ferraris), che ci narrano “in prima persona” la loro carriera di scienziati e la loro vita.
“Vietato non toccare” è l’imperativo che ci arriva dal Xkè: “mettere le mani in pasta”, toccare, fare, sperimentare, provare. Sporcarci le mani, insomma, vivere la realtà che ci circonda in maniera concreta per arrivare a comprenderla.
Tornare un po’ bambini per imparare ad essere adulti.
Articolo di Dalila Giglio