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Il lungo viaggio della cultura: 2.600 anni di migrazioni culturali in un'animazione

Creato il 02 agosto 2014 da Paopasc @questdecisione
Il lungo viaggio della cultura: 2.600 anni di migrazioni  culturali in un'animazioneLa cultura  è, per antonomasia, movimento. Di  idee,  concetti, correnti ma, ovviamente, anche degli esseri umani che li hanno prodotti. Ed è proprio quello che hanno voluto investigare Maximilian Schich, storico dell'arte all'Università del Texas a Dallas,  e i suoi colleghi, tracciando i percorsi di più 150 mila persone notevoli dal 600 a.C. ad oggi, segnando il punto in cui sono nati e quello in cui sono morti. Ne è venuta fuori un'animazione, quella che vedete qui sotto, in cui si può osservare una sorta di percorso delle idee, o meglio, un percorso dell'umanità che ha fabbricato quelle idee e dunque una mappa delle influenze e delle migrazioni culturali.Come spiega Alison Abbott su Nature, l'eterogenea lista include sia personaggi come Solone, giurista e poeta greco nato nel 637 a.C. che Sett Travolta, figlio del più famoso John, nato nel 1992 a Los Angeles e morto prematuramente nel 2009 nelle Bahamas. Certo, resta qualche perplessità sulla scelta di alcuni personaggi da includere (e sul significato esteso di fare cultura) nonchè  sulla capacità che hanno avuto tutti quanti di influire sulla società. Questo, dico, per evitare una semplice mappa degli spostamenti delle persone più che una mappa degli spostamenti delle idee influenti che fanno cultura, insieme alle persone.
Nel filmato, le nascite sono segnate con un punto blu e le morti con uno rosso, e sono collegate da un arco. In questo modo si dovrebbero apprezzare gli spostamenti culturali, e osservare le varie influenze che i personaggi hanno esercitato su luoghi diversi da quello di nascita. Una sorta di storia visiva della migrazione culturale, da collegare agli eventi storici per osservare la nascita e la morte di centri culturali. Infatti, da questo filmato sembra che Parigi abbia superato Roma come centro culturale a partire dal 1789.Si tratta di un utile strumento storiografico per comprendere lo sviluppo della cultura e della società umana? Probabilmente è un valido ausilio quantitativo, insieme a quelli qualitativi già utilizzati, il che non guasta. Di sicuro è anche uno strumento con un certo appeal estetico, e anche questo non guasta.

Maximilian Schich, Chaoming Song, Yong-Yeol Ahn, Alexander Mirsky, Mauro Martino, Albert-László Barabási, and Dirk Helbing, A network framework of cultural history, Science 1 August 2014: 345 (6196), 558-562
image and video credit nature.com, sciencemag.org

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