Riuscire a partire per un viaggio stipando tutti i miei averi in un bagaglio a mano è sempre un’impresa titanica, specialmente in inverno e specialmente se la destinazione finale è Parigi.
Stasera parto, l’areoporto di Ancona è nel caos da ieri per colpa del maltempo e il mio scalo a Monaco di Baviera dura solo 50 minuti per cui ho saggiamente pensato di tentare l’impresa: io mi fido ciecamente di Lufthansa ma dopo lo spavento che mi hanno fatto prendere l’ultima volta che ho volato su Parigi, a giugno (un omino Lufthansa che a Monaco ci raggiunge sull’autobus che ci sta portando all’areomobile per dirci: vedo che c’è un bagaglio associato al vostro biglietto, ma non abbiamo idea di dove sia andato a finire!) non voglio correre rischi!
Ma come si fa a mettere tutto l’occorrente per 4 giorni nella Ville Lumiere in un trolley?!?
- Innanzitutto bisogna volare con una compagnia aerea seria e non con Ryan o Easy Jet: se volate con loro infatti vi toccherà infilare nel trolley anche la macchina fotografica, il laptop, l’ombrello e la vostra borsa personale (che nel mio caso è quasi più grossa del trolley) visto che il bagaglio a mano è UNO e UNO SOLO. Con le compagnie aeree serie invece tutti questi simpatici e pesanti oggettini possono salire tranquillamente a bordo con voi. Inoltre le compagnie serie non si sognerebbero mai di pesare il vostro bagaglio a mano che ovviamente NON può in nessun modo rimanere sotto la ridicola soglia dei 5 kg!
- Poi bisogna travasare tutti i liquidi e i fluidi essenziali per la tolettatura di una donna in boccette di plastica di capienza inferiore ai 100 ml. Operazione che odio profondamente, specialmente quando mi tocca maneggiare il latte detergente il cui stato di aggregazione non è ben chiaro e le cui reazioni al travaso sono sempre molto imprevedibili.
- Il profumo deve essere rigorosamente in formato da viaggio. I miei preferiti sono quelli di Hermès: una scatolina arancione, 4 sacchettini da viaggio e 4 boccette da 15 ml da scegliere tra tante fragranze dai nomi evocativi, floreali o speziate. Per questo week end porterò con me Rose Ikebana.
- Un’altra operazione essenziale è quella di abbandonare a casa, con la morte nel cuore, il proprio phon professionale augurandosi che l’albergo scelto (o nel mio caso la mia amica Ually) ne fornisca uno adeguato.
- Bisogna poi prendere l’ardua decisione: cappottino bon ton o orrido piumino?! Tacchi alti o scarpe comode? Tutto nel trolley non ci sta ed è inutile dire che, se la destinazione è Parigi, mi viene spontaneo prediligere le prime due opzioni.
- Bisogna ovviamente scegliere come borsa personale la più grossa che abbiamo nell’armadio (io scelgo sempre la YSL Muse perchè ha la capienza della borsa di Mary Poppins) e mettere in valigia una sola borsa di ricambio. Tenete conto che in un trolley riuscirete ad infilare al massimo una pochette. Io volevo mettere nel bagaglio a mano la mia adorata Peekaboo ma, quando mi sono resa conto di come avrei dovuto comprimerla e schiacciarla, ho saggiamente rinunciato.
- Infine bisogna rassegnarsi a non avere a propria disposizione più di tre mise (e un paio di capi jolly) da mescolare e rimescolare insieme. E ovviamente bisogna scegliere un colore: se tutti i capi hanno più o meno la stessa nuance sarà decisamente più facile mixarli a seconda dell’esigenza. Io per questo viaggio ho scelto il grigio.
Il mio bagaglio a mano è pronto e quindi non mi resta che incrociare le dita perché la neve non mi impedisca di svegliarmi a Parigi, domani mattina.
Bisous et au revoir à Paris!
Nella mia valigia: over the knee boots, Casadei; mary jane grigio argento, Melissa; woodies shoes, Jeffrey Campbell; vestito in lana e seta, Rivamonti by Brunello Cucinelli; maxi pull/mini dress, M Missoni e Rivamonti by Brunello Cucinelli; camicia, Zara; lupetto in seta e cachemire, Les Copains; pantaloni da cavallerizza, Gunex by Brunello Cucinelli; maglioncino d’angora, Costume National; dolcevita, Liu Jo; cinture, Max & co. e Mango; collo in faux fur, Max Mara; guanti, Martelli e Piero Guidi; stola in angora, acquistata in Kazakistan; carré Ex libris en camouflage, Hermès; basco Daks; paraorecchie, acquistati negli Usa.