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Il mare di Agropoli, tra verità e felicità

Da Sorelleinpentola

Di ritorno dal Cairo, Flaubert scrisse ad un amico: "Ho acquisito la certezza che le cose previste accadono di rado". Nelle città del Mediterraneo è spesso così. Non trovi mai devvero quello che eri venuto a cercare. Forse perchè questo mare, i porti che ha generato, le isole che culla, le linee e le forme delle sue rive rendono la verità inseparabile dalla felicità. L'ebrezza stessa della luce non fa che esaltare lo spirito di contemplazione. J.C. Izzo.
Il mare di Agropoli, tra verità e felicità(Fonte: google immagini Agropoli)
La verità inseparabile dalla felicità. La verità della sua gente, delle sue strade, del suo porto, del suo mare. La verità degli sguardi, dei sorrisi, delle strette di mano. La felicità della semplicità, dell'essenziale, di un tramonto rosso in riva al mare, di un falò con gli amici a notte fonda, di un'alba sul molo ad aspettare i pescatori di ritorno, di una gara di tuffi sul pontile, di una pesca di ricci a San Francesco, di un gelato al bar del Porto con gli amici di sempre, di una pizza a metro sopr'Agropoli, di un tuffo dietro gli scogli alle otto di sera con il primo amore. Questa è la mia verità, questa è la mia felicità che mi ha accompagnato nella prima parte della mia vita.
Oggi mi va di raccontarmi così, attraverso il mio mare, quello dove sono cresciuta, dove ho vissuto la mia infanzia e parte della mia adolescenza, in un piccolo paese arroccato proprio sul mare: Agropoli. Ve ne ho già parlato diverse volte.
Siamo nel Cilento, a due passi dai maestosi templi di Paestum e a pochi km da Battipaglia, il cuore della mozzarella di bufala, nella provincia di Salerno, nella splendida Campania, nel Sud dell'Italia, nella conca del Mediterraneo.
Agropoli è parte di me che io lo voglia o no ed è inevitabile quando si avvicina l'estate fare ritorno con i ricordi e con il cuore a quel mare. Ma non solo. Momenti di vita vera, attimi di felicità autentica, risate spensierate e pianti di gioia, tutti vissuti con l'anima e con il cuore. Agropoli è Santina, Gina, nonna Anna, Marianna, Rosanna, Franco, la maestra Assunta e la prof Rachele. Agropoli è Vincenzo, Donato, Lorenzo, Ciccio, Enzo, Serena, Mariagrazia, Lisa, i miei amici di sempre, compagni di risate e di sogni, di bagni e di arrostite, di imprevisti e di momenti unici.
Mentre scrivo ho gli occhi lucidi perchè inevitabilmente ripenso ai momenti felici passati con ognuna di queste persone ma non con nostalgia. Con emozione. Con il sorriso di una persona che quando tornerà troverà lo stesso calore di sempre, la stessa familiarità nei visi, nelle strade, negli odori, nel mare, nelle stanze della casa, nei libri di scuola impolverati, nei dischi in vinile di papà e nelle conchiglie raccolte a Trentova.
La amo per la sua familiarità, per rimanere sempre la stessa, per non cambiare mai ai miei occhi.
Ad Agropoli dedico il mio piatto di oggi: un filetto di pesce spada che ha il profumo del mare, ha il profumo delle mandorle e del prezzemolo di casa mia, dei carciofi delle coste cilentane.
Il mare di Agropoli, tra verità e felicità
Ingredienti: per 4 persone
4 filetti di pesce spada
4 carciofi 
3 cucchiai di farina di mandorle
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
olio evo
1 spicchio d'aglio
sale
1/2 bicchiere d'acqua
Preparazione:
Pulite i carciofi privandoli delle foglie esterne e dell'estremità. Affettateli e fateli rosolare in padella con olio, uno spicchio d'aglio e un po' di sale. Aggiungete mezzo bicchiere d'acqua o di brodo vegetale. Quando si saranno inteneriti, trasferiteli in un piatto. Nella stessa pentola cuocerete i filetti di pesce. Impanate nella farina di mandorle e prezzemolo (che avrete mescolato) i filetti e adagiateli in padella con un po' d'olio. Fateli cuocere due minuti per lato e serviteli ancora caldi assieme ai carciofi stufati. 
Il mare di Agropoli, tra verità e felicità


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