Stamattina sì che posso scrivere del BookSwap. Con gli stuzzicadenti agli occhi e quel vago senso di secchezza delle fauci post-traumatica, ora ne posso scrivere. Finora avevo evitato di farlo perché tutta la stampa nazionale ci aveva sufficientemente onorato delle sue attenzioni, ma a questo punto devo raccontare il MIO BookSwap.
(Piero Corva)
Nato su Facebook in un giorno di sconforto bancario: analizzavo le mie uscite economiche del 2010, e mi sentivo morire. 44 libri letti in 12 mesi, 90 acquistati. Tanto che ti dici: non si può andare avanti così, che una deve togliersi il mangiare da bocca per riempirsi la libreria.
E allora lancio lo stato su Facebook: “Ma non c’è nessuno che organizza un BookSwap su Milano?”.
Tempo zero e Gabriella Grasso e Arianna Chieli rispondono: “Organizziamolo noi!”. Detto, fatto.
Quattro mesi di lavoro intenso, tra aperitivi, brainstorming, serate passate in skype, domeniche di studio grafico e redazione testi, 673 e-mail per accordarci, confrontarci, spremerci: e ieri è andato in scena il primo evento BookSwap italiano.
• Tra i molti libri strepitosi che mi sono passati sotto gli occhi, ce ne sono stati alcuni che mi hanno gettato nello sconforto (tipo “La storia del panettone”). Evidentemente qualcuno, nonostante le severe raccomandazioni, si è liberato la cantina. Al prossimo BookSwap non saremo così indulgenti.
• Qualcuno si è appropriato indebitamente di alcuni libri (diciamo pure che li ha rubati): una roba di una tristezza infinita, soprattutto in un’occasione di cultura condivisa come questa.
• I nonnini sono gli swappers più agguerriti e pericolosi, capaci di scatenare guerriglie metropolitane per impossessarsi del titolo migliore. Attenti agli ottuagenari!!!
• I giovani lettori, quelli intorno ai 12/13 anni, sono gli swappers migliori, quelli più educati e più belli da vedere, col loro zainetto in spalla, l’apparecchio ai denti e il loro Salgari tra le mani: guardandoli, pensavo che al mondo c’è ancora qualcosa di buono.
• La maggior parte dei blog letterari e degli addetti ai lavori non si sono minimamente occupati dell’evento e – da blogger – devo dire che sono piuttosto amareggiata. Me ne chiedo le ragioni ma, delle risposte che trovo, non me ne piace nessuna.
• La presenza di autori e scrittori è senz’altro il valore aggiunto più importante del nostro BookSwap: l’incontro tra chi crea storie e chi le fruisce ha sempre qualcosa di magico, soprattutto in un paese dove nessuno legge, ma tutti si dichiarano scrittori con una facilità che ha dell’incredibile.
Il successo di ieri ci fa ben sperare: chissà, forse avremo presto novità da comunicarvi.
Rimanete sintonizzati.
www.bookswap.it