Magazine Diario personale

Il mio testicolo è un bene comune

Da Simodisordina @simodisordina

Il mio testicolo è un bene comuneMi sono girati i coglioni. Non metaforicamente, ma dal vero, mi si è girato il testicolo destro ruotando su se stesso circa 360°. Questo domenica mattina, dolore atroce che ho sopportato da vero bullo smentendo l’iconografia del blogger/scrittor/teatrante rammollito, un po’ frocio, deboluccio. No, sono un duro. Ho atteso sei ore al pronto soccorso perchè nessuno dei medici che mi aveva dato uno sguardo si era reso conto che stavo soffrendo come un cane e che un altro po’ e mi sarei ritrovato monopalla. Giù, mentre attendevo, improperi mentali contro la sanità italiana, contro i tagli alla spesa pubblica; tutti improperi appunto mentali… che ho tenuto per me perchè riservavo gli ultimi fiati buoni per spiegare ai medici cosa mi stava succedendo. Così mi chiamano dall’altoparlante e accade che una dottoressa dagli occhi azzurri porge la sua salvifica mano sul mio coglione destro, da quel momento tutto cambia. S’innesca un iter positivo che mi porta nel giro di due ore a fare più esami di quanti fatti in tutta la vita e a essere operato d’urgenza con anestesia totale a base di gas esilaranti. Ero felice, il mio coglione rigirato, messo in ordine e fissato, infermiere bellissime che mi maneggiavano con affetto e cura la zona del parco giochi. Ma solo dopo che sono terminati gli effetti esilaranti dell’anestesia ho iniziato nitidamente a capire cosa mi stava accadendo. Mentre in tanti mi toccavano l’uccello, io invece, stavo toccando con mano la professionalità, l’impegno, il talento presenti in un qualsiasi ospedale pubblico di questo nostro paese, un ospedale che ha preso in cura il mio testicolo destro e lo ha trattato come se fosse un bene comune da tutelare e che non mi ha chiesto un euro per ciò, perchè il mio testicolo, come il rene, il cuore, l’occhio di chiunque altro è un bene pubblico che va difeso. Questo è il concetto di sanità che è alla base della nostra Costituzione, questo è il concetto che il Ministro Balduzzi e tanti altri vogliono demolire gettando le basi per un sistema sanitario dove chi paga può, chi non paga muore. E’ per questo che nonostante tra le infermiere non ho trovato Jessica Rizzo, nonostante i dottori non mi abbiano prescritto per la convalescenza 15 giorni ininterrotti di eiaculazione tramite sesso orale esente ticket e sopratutto nonostante la cruenta attesa in pronto soccorso, non posso che sentirmi fiero e fortunato di vivere in un paese in cui la mia palla destra è un ancora bene comune.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog