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All'ingresso riceviamo in omaggio un delizioso kit del Mago di Oz, che comprende la bacchetta magica e la corona della Good Witch of the North, la medaglia del Cowardly Lion, il diploma in Thinkology dello Scarecrow, il cuore del Tin Man, un lecca-lecca, un vasetto di bolle di sapone e un light stick.
Il kit
Il mio light stick (s'intravede l'anellazzo da Wicked Witch of the West)
Dopo avere preso posto e indossato le nostre corone, assistiamo emozionati all'esibizione del "resident organist" David Hegarty che esegue, sul celeberrimo Wurlitzer del Castro Theater, il tema del mago di Oz.
Poi una "presentatrice" vestita da fata chiama sul palco gli spettatori che sono venuti in costume (diverse Dorothy, soprattutto) e ci informano su come interagire con il film.
I light stick vanno ondeggiati nei momenti in cui serve un arcobaleno, la bacchetta nei momenti di magia positiva, mentre ogni apparizione della Wicked Witch of the West verrà accompagnata da un sibilo da parte del pubblico. Ogni volta che Toto abbaia dovremo abbaiare anche noi, e quando la pellicola passerà dal bianco e nero al colore dovremo tutti fare "uuuh-aaaah". Oltre a produrre questi e molti altri effetti sonori, il pubblico naturalmente canterà, aiutato da provvidenziali sottotitoli. In realtà io sarò l'unica in tutta la sala ad avere bisogno dei sottotitoli, perché parecchi spettatori reciteranno addirittura tutte le battute a memoria.
Mi sono divertita così tanto che quando cantavo "Somewhere Over the Rainbow" mi sono pure commossa. Adesso però qualcuno deve togliermela dalla testa, perché non faccio altro che cantarla (insieme a questa).