Il Mondo Perduto è uno dei film più maestosi del cinema muto, in cui possiamo ammirare i terribili dinosauri vivere a stretto contatto con gli uomini. The Lost World prende spunto dall’omonimo romanzo di Sir Arthur Conan Doyle, sceneggiato da Marion Fairfax con il benestare e l’appovazione dello stesso autore del libro (che del resto appare all’inizio del film). Troviamo Harry Hoyt alla regia ma soprattutto il solito Willis H. O’Brien a curare gli effetti speciali e le animazioni dei dinosauri. Un vero e proprio capolavoro di avventura che colpisce e stupisce vista la data di produzione.
Professor George Challenger (Wallace Beery) organizza una spedizione verso un mondo perduto nel Sud America abitato da dinosauri e animali preistorici seguendo le indicazioni presenti sul diario di Maple White, scomparso misteriosamente alcuni anni prima. Con lui partono il cacciatore Lord John Roxton (Lewis Stone), il Professor Summerlee (Arthur Hoyt), Paula White (Bessie Love), figlia dell’uomo scomparso, e il giornalista Edward Malone (Lloyd Hughes), che vorrebbe così far innamorare la sua amata Gladys (Alma Bennett) che vorrebbe al suo fianco un uomo impavido. Giunti a destinazione gli avventurieri si ritrovano intrappolati nel Mondo Perduto, costretti a difendersi dagli enormi dinosauri (pretorodattili, allosauri, brontosauri e triceratopi), ma anche da un misterioso Uomo-Scimmia (Bull Montana) che cerca in tutti i modi di ostacolare la loro fuga. Come se non bastasse, in un finale mozzafiato un brontosauro metterà a ferro e fuoco la città di Londra…
Un vero capolavoro degli effetti speciali, un film che lascia a bocca aperta specialmente nelle scene dei combattimenti tra gli enormi rettili (in particolare splendido quello tra un triceratopo e un allosauro). Non mancano scene di battaglie tra dinosauri e uomo che vedranno la loro consacrazione finale solo nel 1993 in Jurassic Park di Spielberg. Le animazioni seguono il filone dei due precedenti cortometraggi di O’Brien (ovvero i dinosauri sono fatti con scheletro ligneo e corpo di argilla mentre l’animazione è fatta tramite stop-motion), ma il risultato è senza dubbio ancora più eccezionale. In una scena, addirittura, veniva proposto un primo piano del brontosauro che certamente dovette colpire molto gli spettatori dell’epoca. Un film di amore e di avventura, con tratti drammatici ed angoscianti ma anche avventurosi ed emozionanti. Un film davvero consigliato ricco per altro di colpi di scena (in particolare per chi non ha letto il libro). Unica nota stonata è forse la mancanza di chiarezza in alcune scene, come durante l’eruzione. Molto poco chiara, inoltre, la presenza dell’uomo-scimmia, forse una sorta di ideale protettore del mondo perduto. In realtà si tratterebbe del tentativo maldestro di ricordare la tribù di uomini-scimmia che, nel libro, rapiscono i membri della spedizione. Certo l’inserimento di un semplice esponente di questa tribù (per altro tanto dispettoso e prepotente da ricordare The Missing Link del corto di O’Brien, The Dinosaur and the Missing Link), non mi è sembrata una scelta molto fortunata.Il Mondo Perduto è stato a lungo disponibile in una edizione mutila di circa un’ora; negli ultimi anni, grazie alla combinazione di ben otto copie esistenti sparse per il mondo, tra cui una del Národní filmový archiv (NFA), ovvero l’archivio cinematografico nazionale della Repubblica Ceca, e altre copie presenti in collezioni private e in altri archivi sparsi per il mondo, ci è stata data la possibilità di godere del film nella versione il più vicina possibile a quella originale. Personalmente consiglio di acquistare la versione in DVD edita per il mercato anglofono dalla Image Entertainment, prodotta grazie alla collaborazione della Film Preservation Associates e la Lobster Films (su Silentera è possibile leggere i particolari delle varie edizioni). Termino con un piccolo estratto del film. Buona visione!
Curiosità: all’inizio di alcune versioni di questo film è possibile vedere Arthur Conan Doyle in persona presentare il film. La scena originale è in realtà andata quasi del tutto perduta e gli editori hanno utilizzato in sostituzione un estratto di una intervista sonora tratta da un 35mm del 1929 in cui Conan Doyle parlava di Sherlock Holmes e delle sue credenze metafisiche. Negli extra dell’edizione della Lumivision è però possibile vedere qualche fotogramma tratto dalla versione originale dell’introduzione.
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