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Il Museo Egizio cambia volto e chiude lo statuario in anticipo

Creato il 21 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Durante i lavori di ristrutturazione del museo egizio di torino è stato chiuso in anticipo lo statuario.Il Museo Egizio di Torino cambia aspetto, in alcune aree anche con leggero anticipo. In questi ultimi giorni, le statue del celebre museo sono avvolte da involucri di protezione, “incartate come caramelle”, secondo un’ironica affermazione de La Stampa. Infatti, alcuni “celebri” volti dell’antichità egiziana, come Iside o Ramses II, hanno dovuto essere anticipatamente coperti, per agevolare i lavori di ristrutturazione che sono giunti in anticipo anche nella zona dello statuario, per permettere al Museo di terminarli in occasione dell’inaugurazione, da svolgersi nel 2015; lo statuario, tuttavia, non sarà visitabile sino a circa metà aprile 2014.
Le statue momentaneamente incellofanate sono un passo necessario per poter ristrutturare l’intero Museo Egizio, senza rischiare di rovinarle durante questo delicato “cambio di look”.
È comunque possibile vedere le statue “imballate”, in quanto il museo resterà comunque aperto; secondo Andrea Conci, occupatosi della ristrutturazione: “Abbiamo cercato il momento più adatto, che non comprendesse ponti o festività importanti. L’unica soluzione era prima di Pasqua.” Una ristrutturazione strategica, dunque, che durerà dal 7 gennaio al 15 aprile 2014, in modo da evitare ripercussioni sulle visite al Museo.
Per quanto riguarda le ristrutturazioni, non comprendono la mostra denominata “Immortali” che ha avuto il suo avvio ad agosto 2013, in cui è presente anche la tomba di Kha, al piano ipogeo. In ogni caso, quindi, la visibilità del Museo non sarà inficiata, soprattutto durante le vacanze, momenti di maggior affluenza. I lavori, principalmente di climatizzazione e sulla struttura, iniziano infatti dal piano terra (sede dello Statuario) fino al terzo, e vi sono presenti, stando alle parole di Conci, “80-90 persone tra tecnici e operai del cantiere”, che puntualizza riguardo alla sicurezza e alla ricerca del miglior metodo di lavoro, accuratamente monitorato, per non ledere né i reperti, né la qualità del normale lavoro della struttura; è stata “raddoppiata la sorveglianza 24 ore su 24, abbiamo studiato pareti di isolamento, per non impattare sull’attività del museo.”


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