Il Ministro Tremonti alcuni giorni fa ha parlato di esigenze minime per far funzionare l’azienda l’Italia. Secondo il Ministro per far fronte a queste esigenze minime occorrerebbero 7 miliardi di euro a fronte dei 5 che è possibile stanziare attualmente.
Vi è in sostanza un gap di due miliardi di euro, allo stato attuale non ci sono margini per ridurre questo gap e la strategia del Governo è quella di cercare di concentrare i pochi fondi in settori reputati più importanti di altri perchè prioritari.
Da dove arrivano i 5 miliardi già disposizione? 1,5 miliardi arrivano da un fondo presso la presidenza del Consiglio, 1 miliardo dal settore dei giochi (e in particolare dalla lotta all’evasione legata al settore), altri 2 miliardi dalle aste.
Da dove potrebbero arrivare i 2 miliardi mancanti? Da uno stop alle somme non ancora impegnate dalle p.a. o dalla lotta all’evasione.
Come dicevamo prima i settori che saranno “irraggiati” dai fondi saranno: 1,5 miliardi finanzieranno gli ammortizzatori sociali; 1 miliardo all’Università; 800 milioni al rifinanziamento (semestrale) delle missioni internazionali. Ci sono ancora però numerosi nodi da risolvere, in particolare la riduzione dei tagli a Comuni e Regioni, 5 per mille e detassazione della produttività nel salario.
Ed è così che dai giorni scorsi si sta cercando di comporre il puzzle delle risorse e dei settori in cui concentrarle, sembra che su richiesta di una parte della maggioranza il Governo investirà 1 miliardo di euro nell’Università.
A rendere ancora più gravosa la situazione c’è l’emergenza Veneto dove occorrono molte risorse per limitare i danni delle esondazioni dei fiumi dell’ultima settimana.
Aspettiamo che la legge finanziaria approdi in Parlamento per poi cercare di fare il punto della situazione.