“Buon giorno professoressa”
“Buon giorno signora Pederzoli”
“Come sta andando mio figlio Simone?”
“Il giudizio resta quello di un mese fa. Studia, è disciplinato, fa i compiti con diligenza. Sono abbastanza contenta.”
“Perché “abbastanza”, signora professoressa?”
“Ma perché è ancora un po’ distratto. Continua a congedarsi mentalmente durante le lezioni, sembra pensare ad altro, vola spesso con la fantasia fuori dalle pareti dell’aula. Lo vedo troppe volte con la testa tra le nuvole. E’ calamitato altrove, in altri mondi. Signora, deve aiutarmi a renderlo più concentrato a imparare le materie che insegno”
Abbiamo ritagliato lo stralcio di un dialogo non-infrequente tra insegnante e genitore. Il figlio raccoglie elogi di buona applicazione e di sufficiente rendimento disciplinare, oscurati peraltro dal ritornello dei recidivi comportamenti di “distrazione” durante i riti della lezione, dell’interrogazione e dei compiti in classe.
In punta di piedi, confutiamo il teorema di quei docenti che giudicano la grammatica-della-fantasia una malattia da depistare e da curare, perché responsabile di inaccetabili forme di deconcentrazione che si tramutano in fughe improvvise della mente e del cuore dalle pareti della classe.
La nostra pedagogia – che stringe forte la mano di Gianni Rodari – è amica, invece, delle “afasie” degli allievi quando segnalano che stanno battendo colpi d’ala per volare lontano su altipiani incantati e inattuali.
Sì, a noi piace azzardare un convinto elogio della Distrazione.
Attenzione, però.
Il nostro plauso avrà tonalità “deboli” o tonalità “forti” a seconda del modello di Scuola prescritto dai Programmi misteriali e dalle politiche formative di chi Governa il Paese: progressiste o conservatrici.
• Un plauso/debole lo rivolgiamo alla Distrazione quando porta l’allievo fuori dalle pareti di una Scuola/più – progressista: inclusiva e democratica – dotata di una “eccellente” pagella pedagogica. Siamo all’Amarcord della “nostra” Scuola, di fine Novecento – a Tempo pieno (Primaria), a Tempo lungo (Media) e dal Modello sperimentale (Secondaria) – ripetutamente plaudita e medagliata in sede internazionale. Unanime è il giudizio del vecchio Continente su una Scuola/più – bacchettata nel primo decennio del Secolo da inguardabili Ministre pidielline (Letizia Moratti e Mariastella Gelmini) – perché forma bambini e giovani che pensano con la propria testa e sognano con il proprio cuore.
In questo modello di alto profilo formativo, le finestre delle classi possono anche non essere spalancate per volare tra le stelle dell’immaginario e del sogno. E’ una volta celeste che già c’è nel cielo delle sue aule.• Un plauso/forte invece lo rivolgiamo alla Distrazione quando porta l’allievo fuori dalle pareti della classe per colpa di una Scuola dalla “pessima” pagella formativa. Stiamo parlando di una Scuola/meno – conservatrice: discriminatoria e meritocratica – imposta dalla Destra padronale. Questa, ha mirato a formattare gli allievi costringendoli a vivere blindati nel banco: in solitudine, immobili, in silenzio a ossequiare due totem a scartamento ridotto.
(a) Il dio-minore di un’istruzione “assiomatica”: priva di dubbi e di libere interpretazione delle conoscenze, tanto da liquefarle in saperi/verità grottescamente verificati tramite quiz.
(b) Il dio-minore di un’istruzione “manipolata”: inscheletrita da medievali falsificazioni ideologiche tramite la cancellazione di interi periodi storici, di straordinarie scoperte scientifiche, di studiosi emeriti titolari di grandi rivoluzioni culturali.
Pensierino della sera. Lo rivolgiamo all’istruzione assiomatica e manipolata che nega una straordinaria occasione formativa per i nostri figli: diventare bambini e adolescenti assaporando una scoperta dopo l’altra lungo i sentieri magici della conoscenza e della creatività. Il che significa rubare gli occhi a Forrest Gump, disporre di uno sguardo che penetri nel loro mondo di cose e di valori. Di più. Significa capire anche con una testa stralunata, persa nel vuoto. Felici di rincorrere una “piuma” che volteggia in cieli illuminati dal loro sorriso: mai sazi di azzardare lo scacco dell’inattuale e dell’ignoto.
E’ un vero peccato, signore Ministre, che non abbiate mai potuto intercettare questa “piuma”. Purtroppo, come si sa, non disponete di occhi stralunati!