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Il Nuovo centrodestra – Ecco cosa ne penso

Creato il 21 novembre 2013 da Salvatore Cugliari

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“E’ stata una scelta dolorosa e molto amara”. Così, il Vice Ministro e Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha commentato il no all’adesione a Forza Italia, durante la conferenza stampa tenutasi a Roma nella sede dell’Associazione della stampa estera, circa 3 giorni fa, sottolineando che ”non potevamo pensare di far precipitare ora il Paese in una condizione che avrebbe aggravato la situazione degli italiani”.

Insomma, il caro Angelino, ha intrapreso una strada più che nobile abbandonando il “capo sensei” dell’ormai rinata Forza Italia, al fine di creare un centro-destra tutto nuovo e più proficuo per il popolo italiano; ma anche no! Già il nome di questo nuovo gruppo parlamentare dice tutto riguardo alle caratteristiche principali di questo neonato movimento, ovvero la novità e l’originalità non solo propositiva. “Nuovo Centrodestra”, tutto attaccato (il “centrodestra”), questo è il nome del “movimento politico del futuro”, sempre secondo Alfano. Questo è il nome del movimento che riuscirà a cambiare l’Italia pur coltivando “un rapporto di profondo affetto – e quindi sostegno (ndr) – nei confronti di Berlusconi”; che ossimoro! Il volontariamente diseredato Angelino con  il “Nuovo centrodestra” ha davvero serie intenzioni. Si vede! D’altronde il suo è un gruppo giovane, ricco nuove promesse! Il veterano e mai fedele Cicchitto, da 37 anni in politica e da ben 13 a fianco di Silvio Berlusconi, l’amichevole e accademico Gaetano Quagliariello, il presidentissimo Roberto Formigoni, il fratello gemello Carlo Giovanardi, il Mr. Tav Maurizio Lupi e chi più ne ha più ne metta, queste sono le nuove facce a capo del “Nuovo centrodestra”. Facce che ormai gli italiani conoscono bene, che riescono ad associare all’istante a quello da loro realizzato e alle loro promesse fatte e mai mantenute; ma che stranamente continuano ancora a votare o almeno hanno continuato a votare. L’uso del passato non è un caso visto che non mi sorprenderei affatto se alle prossime, ma al contempo lontanissime, elezioni il nuovo gruppo costituito dalle colombe non prendesse neanche un voto. L’appoggio di Silvio, si sa, è fondamentale! Ma si sa anche che Silvio non è molto a suo agio in questa situazione. Non solo la decadenza si avvicina ma sopratutto con questa frammentazione del PDL il Caimano ha perso sostanzialmente tutti i suoi megafoni, quelli che erano bravi nell’arte del parlare e del convincere le masse.

Per chi non lo sapesse, i politicanti del PDL si possono, anzi si potevano, dividere in due macro gruppi: il primo è composto fondamentalmente dai cosiddetti “fantocci di legno”, ovvero quelli che hanno essenzialmente una funzione solamente numerica all’interno del Parlamento; il secondo, invece, era composto da tipi come i Cicchitti, i Lupi e i Quagliarielli bravi a parlare e al servizio del Cavaliere sol perché a lui devono molte cose, e qui è meglio che mi fermi. Ed è proprio la perdita di questi elementi che causa la nascita del problema per Silvietto e per tutto il PDL. Del resto non sarà mica facile rimpiazzarli! Politici corrotti o corruttibili ce n’è sono ben pochi, almeno al momento. Ma non scherziamo!

Il “Nuovo centrodestra”, in conclusione, non penso, anzi sono assolutissimamente sicuro del fatto che non abbia le carte in regola per cambiare il sistema (non l’hanno cambiato fin ora, per quale assurdo motivo dovrebbero cambiarlo adesso?) e, per quanto mi riguarda, costituisce solamente una stampella traballante a questo governo che zoppicando zoppicando sta trascinando l’intero paese nel degrado più totale. D’altronde si sa: chi va con lo zoppo impara a zoppicare.


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