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Il Palazzo delle Poste a San Paolo

Creato il 15 novembre 2010 da Riprendiamociroma
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Ancora nuove immagini degli orrori romani. Qui siamo al Palazzo delle Poste di San Paolo, un edificio ripulito di recente e nuovamente vandalizzato dai moderni barbari con la bomboletta. A vedere queste immagini ci cascano le braccia. Se queste sono le armi con cui intendiamo combattere questa battaglia, allora siamo destinati a perderla. A cosa servano questi interventi di ripulitura se non a prendere soldi alle gente e a buttarli direttamente nel cesso. Che senso ha pulire senza trattare le superfici? Lo chiediamo a chi si è fatto carico dei lavori, ma anche alle ditte stesse. Com'è possibile che la stragrande maggioranza degli edifici non sia trattato con appositi protettivi? Non ci vuole un genio per capire che sia così, dato che sui muri trattati basta un acquazzone per far scivolare via la vernice. Eppure i muri di Roma sono tutti devastati, sia quando fa bello sia quando diluvia. Non ce n'è uno che si salva. Il trattamento protettivo deve entrare nei pacchetti delle aziende che offrono i servizi di ripulitura. Gli sgravi promessi dal Comune devono essere vincolati all'utilizzo dei prodotti protettivi. Solo così si può sperare di cambiare veramente le cose, di veder decrescere esponenzialmente, nel giro di pochi anni, il numero degli edifici vandalizzati. Solo così si potrà cominciare a multare, come è giusto che sia e come già oggi prevede la legge, chi non ripulisce i muri del proprio palazzo entro 48 ore. Le ditte di rimozione dei graffiti devono tornare a gestire l'ordinaria amministrazione. Queste pezze provvisorie sono solo un inutile spreco di soldi. Davvero, ve lo diciamo senza alcun intento polemico: smettete di buttare i soldi. Meglio aspettare qualche mese di più, ma investire in un trattamento protettivo. Che poi i prezzi sono francamnete ridicoli.

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