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Il papa sulla teoria del gender: valorizzare la differenza

Creato il 15 aprile 2015 da Lasfinge
Il papa sulla teoria del gender: valorizzare la differenza15/04/2015
Valorizzare la differenza (di genere: tra uomo e donna) riconoscere maggior peso ed autorevolezza alla voce delle donne, non fare un passo indietro nell'annullare questa diversità tra i sessi, purché nella diversità vi sia uguaglianza di diritti.
Non solo l'uomo, ma anche la donna fu creata ad immagine e somiglianza divina, anzi di più, proprio l'unione tra uomo e donna rispecchia, nel suo essere insieme con reciprocità e rispetto, l'immagine della divinità.
Questi in sostanza i pensieri espressi oggi dal papa nel corso della sua udienza generale: questa udienza è stata quindi dedicata alla catechesi sul matrimonio ed il papa intende insistere su questo tema anche per la prossima udienza.
In effetti viene conferita per la prima volta alla persona di sesso femminile, in forma così ufficiale e solenne ed attraverso le parole di un papa,  la dignità religiosa di essere stata creata ad immagine e somiglianza divina: fino ad ora la leggenda biblica ci è stata trasmessa come creazione dell'uomo (Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza) seguita poi dalla creazione della donna (da una costola di Adamo perché egli non avesse a soffrire la solitudine...) la nostra progenitrice Eva, tentatrice e responsabile del peccato originale, ma il papa legge diversamente i versi biblici, dove è scritto:
"Dio creò l'essere umano a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò".
In effetti l'uomo è di genere maschile, ma l'essere umano o la persona umana può essere di genere sia maschile che femminile, del resto la nostra lingua rende maschile qualsiasi plurale che includa anche un solo individuo appartenente a quel genere: se noi avessimo un pubblico composto da 99 ascoltatrici ed un ascoltatore, per indicarli tutti nel loro insieme in corretto italiano dovremmo designarli come gli ascoltatori...
Ora questa particolare attenzione al mondo femminile è stata sempre espressa da questo papa anche nella sua particolare devozione alla madonna, quale simbolo della maternità e del femminile divino e/o universale, ma oggi sembra trovare anche una delle sue motivazioni nel riconoscimento di un torto subito nei secoli dal genere femminile nella storia, nella cultura e nella religione, così il papa si chiede:
"Per esempio io mi domando se la teoria del gender non sia anche l'espressione di una frustrazione e di una rassegnazione..."
Una sorta di rinuncia ad affrontare il dialogo e la diversità fra i sessi.
Certo l'uomo e la donna ne hanno fatta di strada da quando sono comparsi sul pianeta, ma il papa individua nel rapporto di subordinazione imposto al genere femminile una delle radici dalle quali potrebbe essere nato il fiore ribelle di ciò che egli chiama gender, vale a dire il neutro, quello senza un sesso definito (come gli angeli del resto). Il dubbio, la domanda posta dal papa quindi è se non sia proprio tutta la sovrastruttura culturale con la sua pretesa di imporre ruoli predefiniti all'uomo ed alla donna, ciò che in effetti rende difficile per determinate persone identificarsi nell'appartenenza al genere stabilito dalla natura e stampato nel patrimonio genetico.
Uomo- donna corrispondono nella cultura a binomi come: forte-debole, attivo-passivo, superiore-inferiore e così via, né questo aspetto è presente solo nella religione cristiana, ma anzi in tutte le culture e religioni moderne ed è probabile che, specie se esasperate (nei termini di comando-obbedienza, sadismo-masochismo, dominio-sottomissione) possano da un lato creare effettivamente nelle giovani generazioni delle difficoltà di identificazione ai modelli parentali e/o sociali e dall'altro canto risultare incoerenti con determinati aspetti del temperamento e della personalità degli individui, generando quindi timori, disagi e confusioni, ma il discorso non si limita a questo: non è certo così semplice....
Tutti abbiamo avuto l'amico/a del cuore e la presenza di pulsioni omosessuali dovrebbe essere considerata fisiologica: una normale fase della crescita e dello sviluppo psicosessuale, spesso rimossa, negata, convertita nell'opposto (come omofobia) a causa appunto delle pressioni culturali, che la stigmatizzano come una devianza inaccettabile.
Ora non staremo qui a rispolverare le fasi orale, anale e genitale dello sviluppo, diciamo solo che una delle chiavi è nell'accettazione e nella ricerca interiore: un rapporto armonico è innanzitutto quello che si crea con il proprio corpo e con i propri nuclei emozionali. La crescita è un percorso accidentato  e faticoso e ciascuno di noi è diverso, anche indipendentemente dalle proprie preferenze sessuali: proprio questa unicità dell'individuo rappresenta forse per ciascuno la propria scintilla divina.

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