Qualcuno ha scritto che in Italia c’è una gran voglia di Federalismo. E’ vero. Ma in Sardegna questa voglia c’è da sempre.
Ci sarebbbe anche il Partito ed è quello Sardo d’Azione.
Uso il condizionale perchè secondo me a questo partito, per essere un partito di massa, capace di guidare la Sardegna verso il Federalismo Europeo, gli manca qualcosa. Ecco cosa.
Questo partito, senza perdere le sue radici, deve abbandonare l’ideologia disfattista ed obsoleta (richiamata anche nella Mozione Conclusiva del XVIII Congresso di Oristano, l’11-12 dicembre 1976) che individua nel grande capitale industriale e bancario italiano e multinazionale la forza oppressiva colonizzante da battere.
Il nemico da battere è al nostro interno; siamo noi stessi Sardi; la NOSTRA DIFFIDENZA; IL NOSTRO INDIVIDUALISMO ESASPERATO; la nostra rassegnazione millenaria.
Un’ultima cosa: il PSd’Az per diventare un partito nazionalitario e rappresentativo di tutta la Sardegna deve intrecciare le sue radici storiche con il Cristianesimo.
I Sardi sono un popolo ormai profondamente imbevuto di fede cristiana. E comunque senza Dio, senza la Fede, non si va da nessuna parte.
Richiamandosi alle radici cristiane ed abbassando le sue retrive e superate barriere ideologiche, il PSd’Az attirerebbe a sé tutti i Sardi di buona volontà.
E la Rinascita politica e sociale della Sardegna potrebbe davvero ricominciare.