Magazine Società

Il PDL è morto e l’Italia rischia seriamente una dittatura di sinistra e finanza speculativa

Creato il 08 maggio 2012 da Iljester

Il PDL è morto e l’Italia rischia seriamente una dittatura di sinistra e finanza speculativa

In verità, come spesso ho certificato nel mio blog, il PDL è morto già da un pezzo. Forse le prime avvisaglie risalgono proprio al Predellino, a quell’illusione berlusconiana che ci ha indotti a credere che davvero fosse possibile creare una casa comune degli ex missini, dei liberali e dei cattolici, uniti intorno a dei valori nobili come la patria, la famiglia e il liberalismo. Berlusconi è stato ipnotizzante e molti di noi gli hanno dato credito. Parlo in particolare di coloro che sentendosi liberali, sociali e patrioti allo stesso tempo, pensavano di trovare nel progetto del PDL finalmente il loro gollismo personale, il loro spazio e la loro opportunità di donare all’Italia una vera e forte alternativa al centrosinistra e alla sua arroganza diffusa, culturale, politica e sistemica. In altre parole, alla sua egemonia paracomunista e clientelare, polverizzata nella gestione di migliaia amministrazioni locali.

Le avvisaglie poi si sono tramutate in scosse, quando il programma del PDL ha avuto una significativa battuta d’arresto, dopo che Berlusconi è salito al Governo del paese. Complici gli scandali più o meno veri, la dubbia etica di molti esponenti di governo, la sinistra giustizialista e i suoi amici magistrati, complici inoltre i media politicizzati e faziosi, il Governo ha subito molte battute d’arresto sulla via delle riforme di questo paese. A partire dalle caste più radicate: giustizia e amministrazione pubblica, coacervo di sprechi e inefficienze sistematiche.

E poi è arrivato Fini. Della sua storia si è parlato tanto, ma Fini — ex alleato storico del cavaliere — è stato effettivamente il punto di svolta nella debacle berlusconiana. Come il peggiore dei traditori, ha venduto il centrodestra per trenta denari. E seppure ben pochi lo abbiano seguito nella strada del tradimento della destra e dei suoi valori, quei pochi forse sono stati quasi determinanti nel creare una ulteriore destabilizzazione all’interno di un partito che ben presto evidenzierà i suoi limiti politici e la sua incapacità non solo di radicarsi nel territorio, ma anche nel portare avanti le nuove generazioni attraverso un meccanismo trasparente e meritocratico.

Fini ha dato una spallata forte, ma Fini non è stato l’unico fattore. Il PDL ci ha messo di suo, e Berlusconi pure con una vita privata facilmente attaccabile dal punto di vista etico e morale. Tanto che ben presto anche il PDL ha iniziato a perdere di credibilità. Il Governo poi ha fatto il resto, e con il Governo le facce, le carriere e le vite personali di certi esponenti del PDL, impresentabili all’opinione pubblica, anche turandosi il naso.

Un fallimento completo che ha avuto il suo epilogo e il suo apice con l’acuirsi della crisi speculativa che dalla Grecia ha colpito i debiti sovrani dei paesi più deboli economicamente, tra cui l’Italia. È stata utilizzata abilmente dai poteri forti e dalla sinistra per dare il colpo di grazia a Berlusconi (lo spread). Il quale non ha potuto che dimettersi in favore di un Governo tecnico (scelto chissà da chi e come) che ci ha massacrati di tasse, anche grazie al sostegno dello stesso PDL, il quale consapevole della propria debolezza elettorale, piuttosto che affrontare con onestà le decisioni degli elettori ha preferito proseguire l’impietosa commedia della responsabilità nel sostenere il governo dei banchieri. Lo scandalo leghista (scoppiato proprio a ridosso delle elezioni amministrative) e l’ottusità di molti esponenti del PDL (che complici del sistema hanno votato il Fiscal Compact e il pareggio di bilancio consegnando la nostra sovranità a un’entità straniera) hanno fatto il resto. Hanno demolito definitivamente il centrodestra. Lo hanno reso un cumulo di macerie in favore della sinistra — protetta dagli scandali (vedi scandalo Penati e scandalo Sanitopoli) — e del grillismo, sul quale si sono indirizzati oggi voti della destra delusa.

Link Sponsorizzati

Cosa fare ora? Non ne ho idea, ma è chiaro… anzi chiarissimo che Berlusconi è il passato. E con lui l’intera classe dirigente del PDL, compreso Alfano. Di più! Il PDL è uno zombie che cammina, e se vogliamo che il centrodestra abbia un futuro unitario, è necessario che questo partito farlocco scompaia del tutto e dalle sue macerie nasca un vero partito di centrodestra, profondamente identitario, costruito e sorretto da uomini di buona volontà, gente che crede sul serio nell’Italia e nel suo orgoglio e che sia disposta a non concedere nulla né alla sinistra, né ai terzopolisti tardodemocristiani. Gente insomma che non dovrà mai permettere che il nostro paese cada in mano a coloro i quali sono (stati) disposti a venderla per trenta denari al primo che capita. E non parlo certo di Fini.

di Martino © 2012 Il Jester


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :